Nardella, espressione di un partito che è distante anni luce dalle richieste del Paese

In novembre 2018 abbiamo appreso con piacere che il Comandante della Polizia Locale di Firenze Alessandro Casale era intenzionato a dotare di Taser, in via sperimentale, 2 Agenti; il tutto con il benestare del Sindaco Nardella che aveva dichiarato, mostrando buonsenso

“Il taser è un’arma. Va considerata come tale e la valutazione non può che essere tecnica, da parte dei responsabili dei corpi di polizia municipale”. Una decisione demandata dunque in qualche modo al comandante fiorentino, Casale, nettamente favorevole all’utilizzo.“

Ma immediatamente si era levato l’urlo di dolore di Tommaso Grassi, capogruppo di Firenze riparte a sinistra (speriamo di no, viste le premesse sul tema Sicurezza…) che richiamava Nardella all’ordine

“sa di cosa si parla o la politica sulla polizia municipale e la sicurezza è appaltata al comandante Casale? Lo dico perché mettere il taser sulle mani dei vigili è pura follia”

A distanza di pochi mesi, scopriamo che  Nardella nelle ultime ore è caduto in confusione.  E’ di poche ore fa infatti la notizia che il Sindaco, come una sorta di Uomo del Monte… ha detto NO alla sperimentazione del Taser per 2 Agenti! Ma ciò che ci fa pensare che versi in uno stato confusionale sono le dichiarazioni rilasciate ai microfoni di RadioRai:

“Al momento abbiamo deciso di non sperimentare il taser investe la polizia locale di un ruolo, quello del contrasto alla criminalità, più appropriato per le forze dell’ordine non vorrei, cioè, che le municipali si appesantissero di compiti che devono svolgere i carabinieri e la polizia. Noi stiamo puntando sul modello del vigile di quartiere agenti in divisa che vanno a piedi e hanno il compito di presidiare il territorio, prevenire e ascoltare il cittadino”

Eppure, leggendo i report della Polizia Locale fiorentina è evidente che espleta la stessa tipologia di attività ad alto rischio aggressione a cui sono esposti i colleghi di tutta Italia e la cronaca dimostra che Firenze non è certo tra le città che primeggia sul tema Sicurezza. Addirittura la PL fiorentina è dotata di cani antidroga, Piper, Babacar e Ombra. Ma nulla… Nardella ci vuole così…

Polizia-Municipale

Modello VIGILE URBANO…

Dinanzi a questo scenario allucinante, non possiamo non condividere il pensiero del consigliere regionale della Lega Jacopo Alberti

“I taser sono uno strumento di dissuasione per la microcriminalità, la polizia municipale potrebbe essere molto più rispettata e la presenza degli agenti dotati di pistola elettrica sarebbe disincentivante per chi volesse compiere un reato – questo diniego alla sperimentazione è anche un segno di mancanza di rispetto verso il lavoro e la preparazione della municipale e del comandante. Pur di non avallare una proposta di Salvini il sindaco uscente arriva a negare uno strumento di sicurezza che sarebbe servito a tutti i fiorentini”.

Sinceramente non abbiamo molte speranze che questo sindaco uscente possa comprendere il nostro messaggio, ma ci proviamo lo stesso: dotare la Polizia Locale di Taser o di ogni altro strumento di difesa e che possa fungere anche da deterrente per un sempre più ricorrente rischio aggressione, non significa gravare la PL di un ulteriore compito, quello del contrasto alla criminalità, che secondo lei devono svolgere PS e CC. Egregio Sindaco, vorremmo le fosse chiaro che la Polizia Locale, anche se appiedata come la preferisce lei, può trovarsi in qualunque momento a dover fronteggiare una rissa, una rapina, un’aggressione, un abusivo iracondo e violento etc etc etc. Quando ci battiamo affinché venga dotata anche di Taser, parliamo di SICUREZZA, non di COMPITI esclusivi. Ed anche qui ha fatto una gran confusione! La sicurezza è un DIRITTO sacrosanto dei Cittadini che l’hanno votata e dei suoi Agenti di Polizia Locale che dovrebbe preoccuparsi di mettere in condizione di difendersi in qualunque situazione critica.  La invitiamo alla riflessione e a fare dei passi indietro sulla sua decisione, lunghi e ben distesi!

LA SEGRETERIA NAZIONALE SULPL

 

 

 

 

 

SULPL/LEGA: firmato il primo protocollo operativo Polizia Locale E-R

FIRMATO OGGI IN REGIONE EMILIA-ROMAGNA IL PRIMO PROTOCOLLO OPERATIVO TRA IL SINDACATO SULPL E LA LEGA DI SALVINI PER LA POLIZIA LOCALE – SEGUIRANNO ANCHE PER ALTRE FORMAZIONI POLITICHE.

Il PROTOCOLLO D’INTESA

COMUNICATO STAMPA⬇️

LEGA: “AGENTI DI POLIZIA LOCALE: FUORI DAGLI UFFICI, ARMATI A PRESIDIARE LA SICUREZZA DEI CITTADINI E L’ORDINE PUBBLICO”

E’ quanto prevede il protocollo operativo siglato questa mattina fra il Sulpl e il Gruppo Lega Emilia-Romagna: “Gli agenti non dovranno più occuparsi di attività che esulano dai compiti propri della sicurezza e del controllo. Dovranno essere dotati di armi da sparo (previa adeguata formazione), spray urticante, distanziatore estensibile e dissuasore elettrico (Taser). Rinnovo degli obsoleti parchi auto di servizio attraverso l’attivazione delle procedure volte all’acquisizione di veicoli derivanti da sequestri finalizzati alla confisca”

“Gli Agenti delle Polizie locali (Municipali e Provinciali) non dovranno più occuparsi di attività che esulano dai compiti propri della sicurezza e del controllo. Dovranno essere dotati di armi da sparo (previa adeguata formazione), spray urticante, distanziatore estensibile e dissuasore elettrico (Taser). Sempre nell’ottica di dotare gli Agenti di strumenti idonei al presidio della sicurezza dei cittadini e di tutela dell’ordine pubblico, gli obsoleti parchi auto di servizio dovranno essere rinnovati attraverso l’attivazione delle procedure volte all’acquisizione di veicoli derivanti da sequestri finalizzati alla confisca”.

E’ quanto prevede il “Protocollo Operativo Polizia locale Emilia-Romagna” siglato questa mattina fra Sulpl (sindacato di Polizia locale ndr) e il Gruppo Lega Emilia-Romagna.

“Il documento – spiegano i consiglieri del Carroccio Alan Fabbri, Matteo Rancan, Fabio Rainieri, Gabriele Delmonte, Daniele Marchetti, Stefano Bargi, Andrea Liverani, Marco Pettazzoni e Massimiliano Pompignoli – si prefigge l’obiettivo di uniformare i servizi che gli amministratori locali andranno a richiedere (in base alle normative vigenti e alla struttura dei corpi di Polizia Locale) ai loro Agenti, condividendo lo status e le prerogative della polizia di prossimità che contraddistingue le Polizie Locali nei territori della Regione Emilia – Romagna e nazionale”.

Il Protocollo prevede che i sindaci, il presidente dell’Unione dei Comuni, il presidente della Provincia e il presidente della Città Metropolitana, nell’ambito delle rispettive funzioni e ai fini della realizzazione delle politiche integrate per la sicurezza urbana attiveranno accordi anche intercomunali con la prefettura e/o le questure per ottenere la divisione dei compiti definiti con le altre Forze dell’Ordine ed avranno a supporto negli incontri l’ausilio delle competenze dei Comandanti della Polizia Locale per il coordinamento delle politiche integrate per la sicurezza nei territori regionali.

“Gli amministratori locali di riferimento e il comandante eviteranno che gli operatori di Polizia Locale si occupino di attività e ruoli (messo comunale, predisposizione atti per le occupazioni temporanee, autista di scuolabus, raccolta iscrizioni per i mercati settimanali, tasse che implicano maneggio di denaro) che esulano dai compiti propri di sicurezza e controllo. Gli incarichi estranei al Corpo di Polizia Locale verranno svolti da personale competente, in modo da sgravare gli Agenti da compiti impropri e implementarne il numero sulla strada. La Polizia Locale svolgerà le funzioni di sicurezza urbana e controllo: svolgimento funzioni Polizia Giudiziaria, controlli stradali, rilevazione incidenti, controlli commerciali, tutela del consumatore, controlli edilizi, controlli tributari, tutela del territorio contro l’abusivismo, controlli ambientali e sul settore di controllo faunistico, controlli ai regolamenti comunali, controlli Daspo, controlli alle residenze di persone non in regola con il permesso di soggiorno in Italia e nei comuni italiani” spiegano i consiglieri leghisti.

“E’ un protocollo che intende definire i compiti della Polizia locale, in forza del quale gli amministratori valorizzeranno la Polizia locale per garantire sicurezza ai cittadini ed agli oepratori medesimi, dotandoli in modo uniforme di tutti gli strumenti di difesa ed autotutela” commenta la Segreteria Regionale Sulpl, composta da Federico Coratella, Miriam Palumbo e Luca Falcitano.

“Tutti i giorni e a tutti i livelli il nostro Sindacato di categoria si adopera per far comprendere e conoscere ai politici il lavoro della Polizia Locale e i rischi a cui sono esposti gli operatori, inquadrati ricordiamolo come impiegati comunali. Nel Gruppo Lega dell’Emilia Romagna abbiamo trovato un interlocutore che ha mostrato attenzione ed interesse. Tant’è che abbiamo elaborato questo protocollo che intende definire i compiti della Polizia locale, in forza del quale gli amministratori valorizzeranno la professionalità degli agenti e, al contempo, garantiranno al meglio la sicurezza ai cittadini ed agli operatori medesimi, dotandoli in modo uniforme di tutti gli strumenti di difesa ed autotutela” conclude il Sindacato.

IL PIACENZA