L’Amministrazione leghista di Cittadella e il Regolamento della Polizia Locale, maniacale, discriminatorio e sessista. Il nostro intervento contro.

Nei giorni scorsi abbiamo letto su svariati quotidiani di un Regolamento della Polizia Locale che ha fatto parlare di se, in negativo, prima ancora dell’approvazione, che speriamo non avvenga.

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Questo Regolamento di un’Amministrazione leghista nel padovano, sarà ricordato solo per il Dress Code delle Agenti della Polizia Locale.

Abbiamo ritenuto di dover intervenire contro questo Regolamento immediatamente, con questo documento ⤵️

IL DOCUMENTO

Egregi Signori,
da alcune notizie apparse su articoli di stampa, anche online, di numerose testate giornalistiche di portata nazionale, lo scrivente Sindacato DICCAP, ha appreso che il giorno 27 giugno p.v., è prevista all’ordine del giorno Consiglio Comunale la discussione per l’approvazione del Regolamento speciale del Corpo di Polizia Locale e quello dell’armamento del Comune di Cittadella.
L’approdo in Consiglio Comunale di questo importantissimo provvedimento, che, in quanto a urgenza e tempestività suscita perplessità per la coincidenza con altri eventi collegati, per di più con una prassi a dir poco non democratica sia sotto il profilo delle relazioni sindacali che della partecipazione e trasparenza – che invece sappiamo essere comportamento consueto da parte di questa Pubblica Amministrazione – rivela opacità dirette più a incontrare necessità di parte, piuttosto che soddisfare quelle dei Lavoratori della polizia locale.
Da quello che si è potuto conoscere, attraverso gli articoli di stampa, oltre che dai rappresentanti di area, parrebbe che, il regolamento in approvazione troppo rapida per mancanza di informazione agli organi preposti alla conoscenza dalla legge, abbia profili di illegalità e illegittimità. Tali anomalie, anche giuridiche, concernono l’ordinamento che l’organizzazione del Corpo di Polizia Locale, con evidenti e macroscopiche ambiguità / discriminazioni per il personale della polizia locale, con violazioni di legge (L. n. 65/86), di
quelle contrattuali di comparto delle Funzioni Locali e certamente delle regole basilari del Pubblico Impiego (L. 165/01 e succ. mod. ed integrazioni), dello Statuto dei Lavoratori (L. 300/70), nonché di quelle afferenti alla disciplina regionale di settore.
Un Regolamento che in alcuni punti appare eccessivo. In particolare con riferimento all’art. 24 – requisiti fisico-funzionali di accesso: il nostro Sindacato sostiene assolutamente l’importanza di assumere Agenti in forma, di sana e robusta costituzione; ma qui si va oltre, fino al punto di riportare alla memoria una propaganda d’altri tempi, volta al culto della perfezione fisica. Il paragone è confermato dal punto 5 dell’art. 31 – uso dell’uniforme e
dell’abito civile – in cui leggiamo che “Il Dirigente Comandante, con riferimento al personale giudicato inidoneo al servizio esterno di Istituto, ha facoltà di valutare i casi in cui l’infermità/lesione incida negativamente sul decoro dell’aspetto esteriore…”. Questo è veramente eccessivo, associare la malattia ad una questione di decoro…. Una persona inidonea dovrà sicuramente essere collocata in una posizione lavorativa confacente al suo stato psico-fisico, anche con un cambio di profilo, ma la forma usata in questo regolamento è a dir poco raccapricciante.
Altro articolo che lascia basiti e che ha colpito anche i giornalisti è il 30 – cura della persona – Tutti i Regolamenti sono ispirati alla sobrietà, all’ordine, al decoro con cui si indossa la Divisa e alla cura della persona. Ed è giusto che sia così; tutto sta nel vigilare affinchè tutti i Lavoratori si attengano al Regolamento. Ma mai nessun Sindaco ha redatto un Regolamento che in alcuni punti appare maniacale, come ad esempio quando disciplina anche che lacca, gelatina e brillantina devono essere di colore neutro e usati in quantità non eccessive. Ci piacerebbe sapere come farà a stabilire se il quantitativo usato per modellare i capelli è quello regolamentare! Eccessivo fino al punto di imporre alle Agenti la tipologia di biancheria intima da indossare, che deve essere invisibile. Non abbiamo mai visto Agenti con il reggiseno in bella vista, sinceramente. Ci viene da dire che innanzitutto, l’Amministrazione
che impone ciò dovrà obbligatoriamente fornire al personale femminile anche la biancheria intima d’ordinanza, a proprie spese, al pari dei collant! Questo punto sull’intimo femminile è assolutamente di cattivo gusto e sessista.
Le ricordiamo che la Polizia Locale necessita di una Legge di Riforma che la equipari alle altre FF.OO. e non di divieti così stringenti, inutili e che nulla aggiungono rispetto agli altri Regolamenti, comunque ispirati a giusti concetti di decoro, serietà e sobrietà. Ogni Regolamento di Polizia Locale ribadisce che la Divisa va portata con garbo, decoro e senza eccesso alcuno. Il suo regolamento, dal punto di vista della sostanza non aggiunge nulla; questo Regolamento del Sindaco di Cittadella passerà alla storia come quello del reggiseno, e la stampa ovviamente ci ha ricamato non poco!
Vorremmo chiarimenti anche in merito all’Art. 55 – assegnazione del personale, e 56 – Comandi, distacchi e temporanee assegnazioni – poiché leggendoli sembra quasi che i Lavoratori siano delle pedine senza diritti, ma con solo doveri da osservare, che possono essere trasferiti senza motivazioni ben specificate, per i capricci di terzi.
Le facciamo inoltre presente, con riferimento all’art. 15, che l’assegnazione dei gradi non è conforme alla Legge Regionale, dalla quale non può prescindere.
Per quanto sopra esposto, poiché l’urgenza parrebbe non essere suffragata da validi motivi, anche per le rassegnate dimissioni dall’incarico di Comandante della Polizia Locale ex art. 110/2° c. TUEL, presentate il 16 maggio 2019 dal Dr. Samuele Grandin così come pubblicamente dichiarato dal medesimo, ed essendo presente idonea figura professionale interna titolare del ruolo, questo Sindacato chiede al Sindaco, previo chiarimenti a riscontro della presente, di ritirare dall’ordine del giorno del 27 giugno p.v. l’approvazione del nuovo regolamento del corpo di polizia locale del Comune di Cittadella e quello dell’armamento, con differimento ad altra data, sottoponendo il testo del provvedimento alla conoscenza di tutti i
soggetti coinvolti e destinatari onde ottenere un testo condiviso nel reciproco interesse e a beneficio della qualità, dell’efficienza ed efficacia del servizio per la migliore sicurezza della Comunità e degli Operatori che la devono realizzare.
Nella denegata ipotesi contraria, questo Sindacato si vedrà costretto a intraprendere tutte le iniziative nelle sedi giudiziarie competenti necessarie a tutelare la dignità, l’onorabilità e la professionalità degli operatori di polizia locale di Cittadella e di tutta la categoria, con implicazioni di natura amministrativa contabile, civile e penale a carico dei responsabili.
Cordiali saluti.
Il Coordinatore Generale
Mario Assirelli
Modena, 23.06.19

IL 21.06.2019 VERRA’ RICORDATO COME LA DISFATTA DI CAPORETTO DELLA POLIZIA LOCALE ITALIANA, GRAZIE AL CSA!

Ci sono dei casi in cui lo sciopero può indebolire più gli operai che il loro diretto avversario. (Lev Trotsky)

Possiamo affermare che lo sciopero proclamato dal Csa il 21 giugno 2019 si può riassumere in questa citazione… un flop annunciato, una Caporetto che ha coinvolto, loro malgrado, i Lavoratori della Polizia Locale Italiana. ASSENZA TOTALE DELLE DIVISE (eccezion fatta per pochi esemplari presenti).

Ai Lavoratori che hanno esercitato un diritto, quello dello sciopero, e che hanno devoluto inutilmente una giornata di lavoro, ci sentiamo di dire che hanno sbagliato a fidarsi delle solite sirene incantatrici del web che ciclicamente si rifanno vive per ricordare a tutti della loro magra esistenza. In un’epoca in cui l’informazione è istantanea, continuare ad agire da persone disinformate non è più giustificabile.
Mai interessati alla Categoria, se non saltuariamente, vendendo fumo agli ignari Colleghi.
Al CSA-Ospol vorremmo ricordare che un sindacato ha una seria responsabilità verso i Lavoratori e anche questa volta ha dimostrato di non averne, inducendo i Colleghi ad aderire ad uno sciopero che non solo gli ha tolto altre risorse economiche dalle tasche (oltre quelle che il CCNL sottoscritto insieme alla Triplice gli ha già portato via), ma che agli occhi della Nazione e delle Istituzioni ha indebolito ulteriormente la Categoria, che è apparsa disgregata e in balia dell’ennesima iniziativa intrapresa da un Sindacato che si professa di Categoria, e che ha proclamato l’ennesimo sciopero fallimentare; hanno aderito anche alcune associazioni (es. ANVU, ARVU, ANCUPM Ass. Professionale PL) che a volte si ergono a sindacati improvvisati e che invece farebbero bene a dedicarsi esclusivamente alla formazione (eccezion fatta, e ne diamo atto, dell’ANCUPM Delegazione Puglia).
Quelli del CSA-Ospol, questo in particolare, sono scioperi strumentali, solo per produrre caos e confondere i Colleghi, una parte dei quali è sicuramente facilmente influenzabile.
Questo sciopero rappresenta solamente uno sgarbo all’immagine della Polizia Locale Italiana che ha fatto solo comprendere, anche all’attuale Governo, quanto siamo disgregati al nostro interno.

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Noi siamo coerenti, da anni sosteniamo con forza sempre la medesima linea, senza mai agire come banderuole al vento. Linea che a quanto pare è molto apprezzata dal CSA e dalle tante Associazioni che negli anni l’hanno fatta propria, fino ad arrogarsene indebitamente la paternità! Insomma, mentono sapendo di mentire!
Ma se oltre a far propria la nostra idea di Polizia Locale, a questo seguissero anche azioni coerenti, come avevamo chiesto da tempo noi con un’unione di intenti e di lavoro per un obiettivo finale condiviso, allora la copia e il plagio avrebbero avuto un senso e un lieto fine. Invece il CSA Ospol e le varie Associazioni continuano ad intraprendere periodicamente azioni sconsiderate e dannose per la Polizia Locale.
Il SULPL confida nelle azioni promesse e già intraprese dal Governo, e dunque non avrebbe potuto in alcun modo sostenere questo sciopero. Noi quotidianamente, invece, ci adoperiamo affinchè questa Riforma della Polizia Locale proceda e venga formulata nel modo più corretto possibile.
Nell’ultimo trentennio mai nessun Governo ha mostrato tanta attenzione verso la PL. Ricordiamo, a chi avesse la memoria corta, che lo stesso Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha incontrato nelle scorse settimane il Segretario Generale SULPL, rassicurandolo sul procedere della Riforma. Che senso ha avuto dunque la proclamazione di questo sciopero in un momento storico in cui le Istituzioni ci attenzionano e lavorano per dare dignità al nostro status? Ha avuto senso contestare un Governo che, anche se con i suoi tempi tecnici, riconosce finalmente l’esistenza della Polizia Locale? Se abbiamo atteso trenta lunghi anni, potremo attendere anche qualche altro mese.
Certamente singole azioni come quella intrapresa dal Csa-Ospol è stata, com’era prevedibile, un completo fallimento, non per il Csa Ospol che la rinvendicheranno nella speranza che i Lavoratori abbiano memoria corta, ma per l’intera Categoria, per la sua immagine e per tutto il lavoro effettuato quotidianamente da chi crede in questa divisa; non è certamente in questo modo che di tutelano i Lavoratori nè tantomeno i diritti della Polizia di Prossimità.

Abbiate fiducia e confidate in noi, nella nostra unità e serietà!

 

La Segreteria Generale SULPL

La Polizia Locale alla parata del 2 giugno 2019. Le rimostranze del SULPL.

Alla C.A. Egr. Sig.
Presidente della Repubblica
Presidente del Consiglio
Ministro dell’Interno
Sindaco di Roma
Comandante della Polizia Locale di Roma Capitale
Presidente RAI
Illustrissimi,

La scrivente O.S. più rappresentativa di Categoria, all’indomani della Festa della Repubblica Italiana e della parata militare del 2 giugno u.s. ritiene necessario sottoporre alla Vs. cortese attenzione alcune osservazioni.

Facciamo un passo indietro al 19 maggio 2004 quando l’allora Ministro della Difesa , On. Prof. Antonio Martino incontrò una delegazione SULPL a seguito del quale chiese allo Stato Maggiore della Difesa di valutare la fattibilità tecnica dell’inserimento di un plotone di Motociclisti della Polizia Locale all’interno della parata del 2 giugno.

Da allora, ogni anno, si rinnovano l’orgoglio e la fierezza del SULPL al passaggio del plotone della Polizia Locale di Roma Capitale che sfila in rappresentanza della Polizia Locale Italiana.

Purtroppo però, di anno in anno vediamo sfilare la Polizia Locale in coda, quasi a voler evidenziare che i loro appartenenti sono considerati gli ultimi degli ultimi, non solo tra le FF.OO. ad ordinamento statale, ma addirittura rispetto a tutte le altre associazioni. La Polizia Locale invece, primario punto di riferimento per tutti i Cittadini, dovrebbe sfilare a pieno titolo accanto alle Forze di Polizia, non essere messa come fanalino di coda.

Ieri la Categoria ci ha manifestato (direttamente e tramite la nostra pagina Facebook SULPL Nazionale, che ormai supera i 700 mila lettori) delusione e disappunto, che noi abbiamo ampiamente condiviso e di cui ci facciamo portavoce, nel veder sfilare i propri Colleghi addirittura dopo il gruppo del servizio civile, certamente importante per la formazione dei ragazzi, ma non certamente equiparabile alla Polizia Locale che tutti i giorni da grande prova di se su tutto il territorio nazionale, che tutti i giorni si adopera per la Sicurezza dei Cittadini e che troppo spesso si sacrifica, anche a costo della Vita, per uno Stato che ancora fatica a volerli riconoscere come Forza di Polizia, al pari delle altre.

E così, mentre sfilava il plotone della Polizia Locale di Roma Capitale, abbiamo notato lo sguardo fiero del Sindaco Raggi e sentito il cronista della Rai che ancora commentava l’importanza del Servizio Civile Volontario, trascurando il passaggio dei nostri, per i quali en passant ha saputo solo sottolineare quale compito principale, quello della viabilità! E’ palese che le funzioni in capo alla Polizia Locale sono le Medesime, con la sola limitazione Territoriale, delle altre forze di Polizia dello Stato. A nostro avviso, una televisione di Stato dovrebbe essere sempre super partes e avvalersi di cronisti molto preparati. Ieri, come gli anni addietro, così non è stato.

Un’ ultima considerazione la rivolgiamo al Comandante: nell’ascoltare l’”inno al Pizzardone” cantato dai Colleghi prima della sfilata, la moltitudine degli appartenenti alla Polizia Locale non si è riconosciuta. Ricordiamo che la PL di Roma Capitale sfila in rappresentanza della Polizia Locale Italiana che ogni giorno dimostra di aver preso le distanze da quell’immagine simpatica ma certamente arcaica del vigile modello Otello Celletti; questo stesso SULPL ogni giorno lavora per valorizzare l’immagine e l’operato della Categoria. Dunque, a nostro avviso, i Colleghi “per abbassare la tensione” (per citare il commento apparso a corredo del post sulla pagina ufficiale della PL romana) potevano anche intonare l’Inno Nazionale!

Alcuni Colleghi ci hanno chiesto esplicitamente di non partecipare per protesta alla parata del 2 giugno; noi invece riteniamo che quella fatta nel 2004 sia stata una grande conquista per il riconoscimento dell’esistenza di questa Categoria che attende da anni la parificazione alle altre FF.OO.

Quindi non vogliamo perdere nemmeno questa occasione per rinnovare a tutti gli illustrissimi destinatari di questa nostra missiva, l’invito ad accelerare sulla Riforma della Polizia Locale Italiana.

Consapevoli della Vostra attenzione particolare verso i temi della Sicurezza dei Cittadini, noi rappresentanti degli Operatori della Polizia Locale Italiana, ci rivolgiamo a Voi affinché possiate prendere in considerazione le istanze di questi Uomini e Donne in divisa che ogni giorno contribuiscono alla sicurezza delle nostre comunità in prima linea al pari delle Forze di Polizia dello Stato ma purtroppo con mezzi ed una legislazione assolutamente inadeguate per i compiti che svolgono.

E’ incontrovertibile che la Polizia Locale Italiana, ha i medesimi compiti e le stesse funzioni delle Forze di Polizia dello Stato, (anzi qualche funzione in più!) con il solo limite territoriale.

Non è possibile, nel rispetto dei diritti dei lavoratori e nella dignità degli stessi che a parità professionale, di attribuzioni, di funzioni, di dipendenze ci possa essere differenza di trattamento contrattuale, economico, previdenziale, assistenziale, strumentale e non è più possibile che qualche telecronista poco informato ci tratti con ironia anche se “bonariamente”; è ora che anche gli organi di stampa si accorgano che la Polizia Locale è parte sostanziale del sistema di safety/security ed evidenzino le operazioni condotte da questa in tutti i campi della sicurezza dei cittadini.

Facendo tesoro della cultura e degli ideali che Voi rappresentate è fondamentale promuovere sempre più la valorizzazione umana e professionale, il primario interesse deve ritornare alla prestazione della funzione interessante la collettività ovvero pubblica, proprio in virtù del valore della parola FUNZIONE PUBBLICA, come ben evidenziato dal Presidente della Repubblica, per l’interesse collettivo che prevale sull’interesse del privato, per il benessere generale, per una equità ed imparzialità politico amministrativa tra Stato e Comunità Locali.

Per questo è compito della POLITICA ripristinare i giusti ruoli, e degli organi di stampa usare la loro autorevolezza per accreditare questa categoria che ogni giorno rischia la vita al pari delle altre FF.OO. per questo l’appello che Vi rivolgiamo è più che mai fiducioso per un Vostro rapido ed incisivo intervento.

Illustrissimi, siamo certi di averVi fornito alcuni spunti di riflessione che con ogni certezza vorrete approfondire e valutare e anticipatamente Vi ringraziamo di aver ascoltato le istanze di Lavoratori che oggi reclamano la pari Dignità.

Con ossequio
Modena, 3 giugno 2019
Il Segretario Generale SULPL
Mario Assirelli