A proposito di Riforma… un passo avanti!Potremmo essere vicini al porto “sicuro”… forse!

Electa una via, non datur recursus ad alteram

ovvero… scelta una via, non è ammesso il ricorso ad un’altra!
Il Governo ha scelto la via della Legge Delega, per il riordino delle funzioni e dell’ordinamento della Polizia Locale da noi condiviso, per l’enorme caos che regna nella Commissione Affari Costituzionali della Camera. Non condividiamo nella maniera più assoluta l’indicazione data di un comparto, con propria rappresentatività sindacale, ancorato però al comparto funzioni locali – la polizia locale deve rientrare all’articolo 3 del dlgs 165/01, come per le altre forze di polizia ad ordinamento nazionale, nel comparto pubblico!!!
Dalla prima lettura dello schema della Legge Delega emerge chiaramente la preoccupazione dell’Esecutivo di non invadere le competenze riservate ex lege alle Regioni, al fine di evitare ricorsi alla Corte Costituzionale, lo premettono già la lettera a) e b) dell’art.1 – emerge, comunque, anche la presa in considerazione di tutte le problematiche che avvolgono da sempre la Polizia Locale Italiana.
Come dicevamo, scelta la via della Legge Delega, si demanda continuamente all’adozione di decreti delegati per la presa in carico della risoluzione delle diverse problematiche.
L’ obbligo di Associazione per i comuni con popolazione inferiore a 8000 abitanti.
Determinazione dei percorsi di assunzione per i Comandanti e limitazioni alle assunzioni a tempo determinato. (Continueremo con attenzione la nostra battaglia ribadendo che i Comandanti devono provenire dai Corpi e Servizi di Polizia Locale con preparazione e percorsi ad hoc).
Previdenza, assistenza, infortunistica e pensionistica specifiche equiparate alle altre forze di Polizia statuali, il decreto recepisce quanto richiesto dal SULPL anche per l’istituzione di una specifica classe a rischio – vigileremo in merito.
La previsione del nuovo ordinamento con i sottufficiali e altri quadri intermedi oggi inesistenti.
Qualifiche di Polizia Giudiziaria, la L.D. non indica la strada, per noi è una e una sola, ovvero la rimodulazione dell’art.57 c.p.p. con l’eliminazione del criterio temporale, cosa che noi siamo fermamente convinti di riuscirci.
Noi auspichiamo che il porto dell’arma, tema di competenza specifica del Ministro dell’Interno, sia risolto con decreto che fissi parametri unici e che soprattutto elimini le ingerenze dei Consigli Comunali. Il punto sembrerebbe recepito anche se ancora senza espressa indicazione.
Altra questione voluta dal SULPL è il porto dell’arma fuori dall’ambito territoriale di competenza, pure se questo fosse limitato alla sola Regione.
Ben vengano le tutele, più volte richieste, per procedimenti di responsabilità civile e penale a carico degli appartenenti alla Polizia Locale.
Per quanto riguarda, invece, le dotazioni, automezzi, uniformi e segni distintivi, di specifica competenza regionale il SULPL ha evidenziato che dovrebbero essere uguali su tutto il territorio nazionale.
Vigileremo, anche, affinché le qualifiche e le funzioni siano quelle indicate dal SULPL nel progetto di Legge; ben accetti i dispositivi da anni reclamati di tutela dell’incolumità dalla Categoria.
Infine, è auspicabile un reale Coordinamento delle Polizie Locali da parte delle Regioni, anche sul fronte della formazione e si dovrà regolamentare in modo più chiaro l’accesso ai terminali CED/SDI.
Tuttavia, un passo avanti si è fatto, ma è ancora insufficiente; c’è da lavorare al fine di poter affermare che sia una legge deputata a sostituire l’ormai vetusta L.65/86 – noi continueremo a lottare come sempre con coerenza e sacrificio senza accantonare il dialogo e il confronto, ma soprattutto diremo sempre e comunque la verità !!!!!!
I lavoratori ne hanno diritto!

Modena, 11 Luglio 2019

La Segreteria Generale

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