Il SULPL interviene sull’eclatante situazione della Polizia Locale di Gorizia.

A S.E. il Prefetto della Provincia di
GORIZIA

Al Sig. Sindaco

Al Sig. Comandante della Polizia Locale
GORIZIA
Invio mezzo PEC

Questa Organizzazione Sindacale maggiormente rappresentativa della Polizia Locale Italiana con riferimento all’articolo apparso il 17 settembre u.s. sul quotidiano on line il piccolo.geolocal.it titolato:L’esordio dei vigilantes armati a Gorizia. Sorvegliati speciali i parchi.

Premesso che:
Una Polizia Locale disarmata non può garantire sicurezza ai cittadini nell’attività di Polizia Giudiziaria e di Pubblica Sicurezza nel contrasto alla criminalità se prima non è dotata degli strumenti di difesa personale.
I controlli dei parchi sono finalizzati alla prevenzione ed alla repressione dei reati contro il patrimonio allo spaccio di sostanze stupefacenti oltre che a contrastare in senso lato i fenomeni di degrado.
Il D.Lgs.81 del 2008 T.U. sicurezza sui luoghi di lavoro impone al datore di lavoro di assicurare la sicurezza dei lavoratori nell’espletamento dell’attività lavorativa.
L’art.9 della Legge 65/86 dispone che Il Comandante disponga dell’impiego tecnico operativo degli addetti alla Polizia Locale.
La repressione dei reati, che essi non vengano portati ad ulteriore conseguenze è demandata ex art. 57 cpp agli agenti ed ufficiali di Polizia Giudiziaria.
Nel caso di specie, l’attività superiore, è demandata esclusivamente agli operatori di Polizia Locale per il combinato disposto del predetto art.57, dei decreti sicurezza con la Legge 65/86, essi, ex lege, possono essere solo coadiuvati da soggetti espressamente individuati quali “ausiliari di P.G. se espressamente e formalmente nominati e non potranno mai esercitare le funzioni di P.S., poiché tanto sarebbe contra legem.
Appare quindi lapalissiano che la funzione dei soggetti estranei dovrebbe essere quella di vigilare sulla sicurezza degli operatori di Polizia Locale se tutto è stato ben interpretato dall’odierna scrivente.
Altri soggetti non sono vincolati al segreto d’ufficio non avendo rapporto formale di lavoro con l’Ente Comune ex D.Lgs. 165/2001 quindi potrebbero inficiare le eventuali operazioni di Polizia Giudiziari e di Pubblica Sicurezza eventualmente compiute.
Le spese sostenute dall’Ente per l’impiego di soggetti estranei alla P.L. non trovano coerenza e contrastano, a sommesso parere, con i principi di cui all’art. 97 Cost. e D.Lgs 165/2001.

Tutto ciò premesso
Ritenuta l’attività di Istituto del Corpo di Polizia Locale di Gorizia meritevole, ma non nelle modalità descritte nell’articolo giornalistico de quo

Chiede
Al Sig. Comandante deputato ad assumere le determinazioni di spesa di voler annullare in autotutela, per le motivazioni in premessa, la eventuale necessaria determinazione adottata per l’impiego del personale di vigilanza privata;

Al Sig. Sindaco di voler adottare delibera di Consiglio Comunale che disponga l’armamento della Polizia Locale;

A S.E. il Prefetto della Provincia di Gorizia di valutare l’adozione dei provvedimenti di cui all’art.2 comma 3° del Decreto del Ministero dell’Interno N. 145/87 che qui di seguito si riporta testualmente: ”Per motivi particolari di sicurezza e tenuto conto degli indici locali di criminalità, il prefetto può chiedere al sindaco che tutti gli addetti alla polizia municipale in possesso della qualità di agente di pubblica sicurezza prestino servizio armato.”
In attesa di riscontro della presente si porgono distinti saluti.

Modena, 19 settembre 2019.
Il Segretario Generale
Mario Assirelli

Viviamo in un tempo senza memoria…

Erano le ore 9.30 del 12 settembre 1943 quando il comandante tedesco Walter Gericke ordinò ai suoi soldati di prelevare dalla vecchia caserma di Via Vecchia Cappuccini (oggi Via Renato Coletta) tutti i vigili urbani presenti allo scopo di interrogarli sull’identità degli aggressori di Piazza Roma nei pressi del palazzo delle Regie Poste. Ad un tratto da una finestra delle palazzine adiacenti un cecchino ferì ad una mano il comandante tedesco, il quale in preda a lancinanti dolori ordinò che i dieci vigili urbani e i due netturbini fossero messi al muro e fucilati a colpi di mitragliatrice.

8

Una strage che poteva certamente essere evitata, leggendo la cronaca dei tempi. A cosa è valso quel sacrificio di Vite umane, di Colleghi, di Lavoratori? In quanti nel mondo politico conoscono la storia di questo eccidio di Barletta?
Questo Sindacato, dal 2004, con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, ricorda i Colleghi della Polizia Locale caduti nell’adempimento del dovere. Per il Sulpl il 12 settembre rappresenta la Giornata della Memoria della Polizia Locale Italiana.

Quest’anno, nella speranza di sensibilizzare in modo più incisivo le sorde e distratte Istituzioni, abbiamo deciso di celebrarla a Barletta, a Genova, a Palmi e a Sant’Agata d’Esaro e Milano, deponendo in contemporanea una corona in memoria dei Colleghi che negli anni hanno pagato con il sacrificio della Vita l’attaccamento alla nostra Divisa.
Da anni ormai la Polizia Locale è sul podio per aggressioni, decessi e suicidi, accanto a Carabinieri e Polizia di Stato. La nostra Riforma negli ultimi mesi sembrava essersi timidamente riavviata, ma ora è di nuovo caduta nel dimenticatoio, o almeno così pare. Il Presidente della Repubblica Mattarella ha inferto alla Categoria un altro colpo quando nelle Sue eccezioni al Decreto Sicurezza bis, non ha ritenuto quelli che ancora etichetta come vigili urbani degni dell’oltraggio a Pubblico Ufficiale… Fino alla fine comunque lotteremo affinchè la nostra Divisa, seconda a nessuna, venga riconosciuta ed equiparata alle altre. Solo allora potremo dire che il sacrificio dei nostri Colleghi caduti nell’adempimento del Dovere non sarà stato vano.

Alle ore 12.00 del 12 settembre p.v. invitiamo i Colleghi di tutta Italia in servizio ad unirsi nel loro ricordo con un minuto di silenzio e con i Lampi Blu in azione.

21730852_1435990039841750_3349170829542354428_n