Ma questi sindacalisti della Polizia Generalista da quanto tempo non scendono in strada a lavorare?

Abbiamo con attenzione seguito le audizioni di martedì 27 ottobre su sicurezza e Polizia Locale, ma certo non immaginavamo minimamente le riserve e la poca conoscenza da parte dei sindacati della Polizia di Stato di quello che giuridicamente è la Polizia Locale e di quello che fa ogni giorno. CHI HA INVITATO I SINDACATI DI POLIZIA DI STATO ALLE AUDIZIONI DELLA RIFORMA DELLA POLIZIA DI LOCALE??? CERTAMENTE SAREMMO CHIAMATI QUANDO SI TRATTERRA’ DI MODIFICARE LA L.121/81!!!! Non scherziamo!
I due relatori della riforma sono gli On.li Cattoi e Bordonali, il primo è del M5S e proviene dall’ex Corpo Forestale dello Stato …. a voi l’ardua sentenza… Non è riuscito a fermare la militarizzazione della Forestale e ora vuole fermare la riforma della polizia locale italiana o altro interesse come avrete sentito dalla registrazione, A CASA!
La Categoria è rimasta basita di fronte alle idiozie di questi falsi “amiconi” della polizia di stato ex questurini – il SULPL, no! Li conosciamo molto bene e se hanno dimostrato un’ignoranza assoluta, questa è voluta per creare ulteriore confusione verso la Polizia Locale.
Se è vero, come dovrebbe essere, che i sindacati rappresentano i lavoratori, dobbiamo prendere atto che i “colleghi” della Polizia di Stato non ritengono degni gli appartenenti alla Polizia Locale di avere riconosciuti i giusti diritti come per loro.
E’ strano, però, quando sul campo (STRADA) siamo impiegati negli stessi compiti questo non si direbbe, anzi i loro centralini ci chiamano in continuazione!!! RIDICOLI!
Ma andiamo per ordine:
Martedì abbiamo appreso che esiste una Polizia Generalista: Cit. Treccani generalista agg. [der. di generale1, ergo la Polizia Locale per i rappresentanti sindacali in audizione è qualcosa di ibrido che deve svolgere solo qualcosa di particolare.
Ma è questa la realtà? Ci chiediamo ma questi risibili sindacalisti da quanto tempo non scendono in strada a lavorare? Hanno forse perso di vista, anche loro, la realtà italiana e si dimenticano di quanto accade tutti i giorni nel Paese?! Oppure sono offuscati dall’interesse del proprio orticello tanto da relegare in secondo piano quello che invece ci dovrebbe accumunare tutti cioè la sicurezza del territorio, la coesione sociale e il vivere civile?
La loro discriminazione nei confronti della P.L. è dovuta alla territorialità e alla ausiliarietà della qualifica di P.S., al principio di sussidiarietà e all’impropria assimiliazione a loro.   Il loro timore è che si crei un’altra forza di Polizia. Il timore non è assolutamente fondato! Tra l’altro, esiste già, seppur a livello locale ma senza tutele e diritti non riconosciuti!
Non si comprende questo muro sull’accesso allo SDI (ovvero si!): il SAP addirittura dice che il nostro accesso potrebbe determinare ripercussioni penali civili e amministrativi. SOLO LORO POSSONO INFRANGERE LA LEGGE QUANDO SANNO BENISSIMO CHE NELLA NOSTRA RIFORMA E’ BEN TUTTO ARTICOLATO, si dimenticano, poi, che noi alimentiamo lo SDI ma non possiamo consultarlo.
Sulle armi si sono superati, nessuno sa che la materia è regolata da apposito D.M., il 145/87, il quale prevede le modalità di porto, di esercitazione al tiro, i requisiti da possedere ecc., altrimenti non si comprenderebbero le affermazioni fatte, ed all’unisono, sul porto dell’arma, qualcuno ha anche affermato che si verrebbero a creare delle milizie private armate….SIAMO AL PARADOSSO, se anche questo non fosse voluto.
La Polizia Locale addirittura minaccerebbe le funzioni dei Questori (ma vogliono poter partecipare ed essere inseriti negli albi dei Comandanti come pure per gli Ufficiali dell’Arma), ergo guai se si inserisse la P.L. nella Legge 121, questo minerebbe la predetta legge – IGNORANTI – LEGGETE!!
Da non credere, il SIAP afferma che con la legge approvanda (non abbiamo capito a quale progetto si riferisse) si creerebbe una 5° forza di Polizia “politicizzata” a tutti i livelli.
Il COISP invece sostiene che tutto deve rimanere così com’è. MA SI, VA BENE COSI!
In ultima analisi i sindacati di Polizia “generalista” sono tutti d’accordo: lo SDI non deve essere accessibile alla Polizia Locale, niente armi e strumenti di difesa, concorsi unici e formazione e niente qualifiche se non in servizio ed in territorio di appartenenza, perché il servizio della P.L. non è coperto h24. Dietro questa richiesta si cela solo una loro convenienza!
Tutti d’accordo però nel fatto che la Polizia Locale deve avere competenza esclusiva sui rilievi degli incidenti stradali in ambito urbano, deve fare la formazione alle scuole di Polizia statali, non deve avere un contratto Pubblico, con le previdenze e tutele assimilate, lo status giuridico deve rimanere immutato.
Allora ci domandiamo ma questi rappresentanti della Polizia generalista non erano insieme a noi in Piazza a Roma il 14 u.s., o meglio noi non eravamo insieme a loro a far sentire la voce di chi viene aggredito, mutilato, oltraggiato a causa del proprio lavoro.
In realtà ora è ancora più chiaro chi osteggia la nostra riforma: oltre che il Ministero dell’Interno anche i loro sindacati e sempre per i medesimi motivi, ma quello ancora più grave sta nel fatto che tutto sembrava studiato a tavolino, senza il “sembrava”.
Noi non molleremo continueremo sulla nostra strada, ma dopo le audizioni di martedì con tante consapevolezze in più ed ora certamente il SULPL dichiarerà lo stato d’agitazione nazionale della Polizia Locale, senza trascurare nemmeno quanto scritto dal Questore di Roma sull’O.P. rinnegando i Decreti e DPCM di marzo u.s.  e sulla impropria cancellazione della deroga per le assunzioni della Polizia Locale senza limiti per un anno, come prevedeva il Decreto Ristori al fine di incrementare gli Organici della Polizia Locale, per un ancora più efficace controllo del territorio e ai fini sanitari.

Modena, 29 Ottobre 2020
Il Segretario Generale Mario Assirelli
Sede Politica
Viale Gramsci, 365 – 41122 Modena
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Il SULPL ha rappresentato e dato voce alla Polizia Locale, accanto a tutte le Divise, per denunciare aggressioni e mancanza di tutele.

Ieri il SULPL Nazionale ha partecipato alla manifestazione organizzata dal SAP (Sindacato Autonomo della Polizia di Stato) in Piazza del Popolo a Roma; un evento che ha visto per la prima volta tutte le Forze di Polizia scendere in Piazza per una causa comune: DENUNCIARE LE AGGRESSIONI ALLE DIVISE E RICHIEDERE PER LE DIVISE PIU’ TUTELE.

E’ stata un’occasione per spiegare ai cittadini che le Divise, tutte (poiché non esistono distinzioni tra Divise, il sangue versato sulle strade ha un unico colore), oggi più che mai stanno attraversando un momento di grande difficoltà: su di loro sono riversati tutti i fallimenti di una politica che a tutti i livelli e salvo poche eccezioni, non è in grado di garantire Sicurezza ai cittadini e men che meno è capace di tutelare gli Uomini e le Donne che servono questo Stato, tutti i giorni, anche a costo della loro Vita.

Non bisogna dimenticare il sacrificio di tanti nostri Colleghi:  Nicolò Savarino (Polizia Locale di Milano) trascinato per metri da un rom, non ha ricevuto Giustizia nemmeno dopo morto; Francesco Bruner e Vincenzo Cinque ammazzati a Napoli, i “figli delle stelle” della Polizia di Stato di Trieste che hanno commosso tutta Italia, Matteo Demenego e Pierluigi Rotta, e il Carabiniere Mario Cerciello Rega barbaramente ucciso a Roma.

Come ha sottolineato Miriam Palumbo, essere stati in quella Piazza ieri è stato significativo ed emozionante, per rappresentare la Polizia Locale, il disagio delle Divise e per far si che la morte di quei colleghi non sia stata vana.

La Polizia Locale vive in un limbo: per lo Stato siamo gli Uomini e le Donne in Divisa senza volto. Siamo stanchi di questa politica dedita solo alle passerelle elettorali, che promette per poi far arenare sempre la nostra Legge di Riforma. Siamo inquadrati come impiegati comunali e in attesa di una Legge di Riforma dal 1986!

Da anni la POLIZIA LOCALE è sul podio (3°  posto) delle aggressioni con Carabinieri (1° posto) e Polizia di Stato (2° posto).

Guardiamo solo al primo semestre del 2020: nonostante il lockdown le aggressioni sono aumentate; eppure abbiamo solo protetto i cittadini con la nostra costante presenza sul territorio e i controlli anti-Covid, nonostante l’assenza per mesi dei necessari DPI (Dispositivi di Protezione Individuale). Siamo stati perfino destinatari di panni per la polvere per proteggerci… Ben 9 sono stati i nostri Colleghi deceduti per Covid.

Preoccupante anche la percentuale di aggressioni che vede protagonisti gli stranieri.

Gli ingressi al pronto soccorso di una Divisa sono troppi, mediamente 235 al mese, quindi 8 al giorno!

Eppure in molti Comuni i Colleghi sono disarmati, e anche senza spray, senza tonfa e guai a parlare di Taser per la Polizia Locale, si scatenano tutti i buonisti e benpensanti!

Non abbiamo accesso allo SDI, ma abbiamo l’obbligo di implementarlo! Il massimo che possiamo fare, nel caso ci trovassimo di fronte un qualsiasi pluripregiudicato, è verificarne la sua residenza anagrafica! O attendere la disponibilità delle Forze di Polizia ad ordinamento Statale.

Continuiamo a fare ORDINE PUBBLICO al fianco delle Forze di Polizia ad ordinamento statale, ma il nostro servizio è sempre travestito da viabilità!

La Polizia Locale di fatto è categoria disagiata, per questo chiediamo l’apertura verso le  categorie usuranti; studi scientifici infatti dimostrano che mediamente, rispetto ad un comune cittadino viviamo 8 anni in meno!

Se lo Stato e gli Amministratori non ci permettono di lavorare in sicurezza,

– dotandoci di tutti gli strumenti di autotutela necessari

– negando la mancanza di Sicurezza nelle nostre città e facendo credere ai Cittadini che si tratti di percezione di insicurezza!

– finché non ci saranno pene severe e certezza della pena per i delinquenti

Le Divise continueranno ad essere destinate al massacro, le aggressioni continueranno ad aumentare in modo esponenziale; i violenti si sentiranno sempre più forti e impuniti e anche quell’odioso partito dell’antipoliziaprenderà sempre più piede. Il tutto nell’indifferenza agghiacciante delle istituzioni, composte da burocrati trincerati nei Palazzi del Potere e dell’opinione pubblica.

I Cittadini dovrebbero prendere in seria considerazione quello che i rappresentanti delle Forze di Polizia hanno denunciato ieri in Piazza poiché, dopo le Divise, saranno loro i prossimi bersagli mobili, destinatari  di questa ondata di violenza gratuita e che il più delle volte resta impunita.

A conclusione del discorso abbiamo voluto ricordare ai Colleghi in Piazza che SU STRADA LA DIVISA E’ UNA!

Un grazie a tutti ai Colleghi dell’Emilia-Romagna che hanno partecipato! L’importante è ESSERCI SEMPRE!

MANIFESTAZIONE

LA NOSTRA BANDIERA

INTERVENTO DEL SEN. SALVINI