LA MACCHINA DEL FANGO VUOLE CREARE “MOSTRI” AD OGNI COSTO…

Alla Polizia Locale Italiana

Agli organi di stampa

Lo avevamo messo in conto che la nostra presa di posizione netta al fianco dei colleghi della Polizia Locale di Milano avrebbe suscitato indignazione di una certa parte.
Giova ribadire che lo abbiamo fatto a ragion veduta perchè conosciamo molto bene gli accadimenti; certo non possiamo scendere nel merito, ma ci siamo espressi con cognizione di causa e come sempre il tempo ci darà ragione. Ribadiamo anche che siamo i primi a condannare la violenza e non ne facciamo certo una questione di genere. Non è stata perpetrata violenza alcuna da parte dei Colleghi.
Certo è che la macchina del fango non ci risparmia mai. Certi “giornalisti” perdono il sonno pur di alimentarla con titoli raccapriccianti, con lo scopo di creare dei veri e propri MOSTRI…
Il vero giornalismo è altra cosa: è ciò che riporta con oggettività gli accadimenti, e non solo una parte, con titoli ad effetto per far sembrare ciò che non è. La verità emergerà.
Qualcuno ha osservato che il Sindaco Sala dovrebbe dimettersi; Milano è una città oggettivamente alla deriva, abbandonata a se stessa e in un contesto così degradato si trovano ad operare quotidianamente le Forze di Polizia. Il Sindaco, prima di parlare di “fatto grave” commesso dagli Agenti, avrebbe dovuto accertarsi di come sono andate realmente le cose, proprio come abbiamo fatto noi. Ma per una questione ideologica, evidentemente, non ha potuto esprimersi diversamente.
Di contro abbiamo ricevuto massimo sostegno dai Colleghi, e questo è ciò che conta, poichè noi operiamo a 360 gradi per la Categoria: in tantissimi ci avete scritto per esprimere solidarietà verso i Colleghi, plauso per la nostra posizione, addirittura in tanti si sono offerti per contribuire alle spese legali che i Colleghi con ogni probabilità dovranno sostenere. Vi ringraziamo, perchè questa solidarietà, questa colleganza sono cosa preziosa, ma abbiamo già garantito ai Colleghi la tutela legale e disciplinare a priori. Apprezziamo comunque il vostro gesto, davvero.

Il Segretario Generale

Mario Assirelli

Non vogliamo una timida Riforma, vogliamo una Legge dirompente!

Questo Sindacato di Categoria ha una storia lunga 37 anni, noi siamo la memoria storica di questa Riforma. Da almeno 20 anni lavoriamo sulle modifiche del riconoscimento dei Diritti e delle tutele dei Lavoratori della Polizia Locale, ma purtroppo siamo ancora qui, perché nonostante tutti i naufragi, ci vogliamo credere ancora una volta. Lo dobbiamo alla Categoria (quella che crede nella necessità del riconoscimento del ruolo già in essere, ma che le Istituzioni, oltre ai media nazionali, sono le uniche a non volerlo concretizzare) e lo dobbiamo al nostro Sindacato.

Negli anni, con indosso la nostra tuta da lavoro siamo andati anche al Ministero dell’Interno, a trattare con orgoglio per ottenere questo risultato; abbiamo raccolto 600 mila firme per promuovere la Legge anche di iniziativa popolare; senza dimenticare le decine di scioperi, compreso quella della fame, presidi, manifestazioni, cortei, sit-in davanti alle Prefetture, alle Regioni e non per ultimo quello a Bari, davanti alla sede del Presidente di Anci. Siamo volati più volte a Bruxelles a seguito di petizione n.0624/2017 per trattare con la Commissione Europea le problematiche della Polizia Locale. In quella sede è stata rilevata la mancata equiparazione alle altre Forze di Polizia, la violazione del codice etico europeo e contestualmente la medesima Commissione ha scritto per ben due volte, sollecitando, il Governo e il Ministero dell’Interno alla risoluzione della questione de quo. Ci siamo scontrati sempre duramente con chi l’ha ostacolata, in primis, come sapete, i burocrati del Ministero dell’Interno; abbiamo collaborato con tutte le forze politiche in campo, con tutti i relatori di volta in volta incaricati, pur di raggiungere l’obiettivo.

Nell’ultima Legislatura con l’On. Sibilia che ha promosso audizioni allargate anche a chi di Polizia Locale non sa nulla, o che rappresenta solo se stesso, abbiamo sinceramente assistito al caos totale; il fondo è stato toccato quando in audizione ha voluto interpellare anche i sindacati della Polizia di Stato, notoriamente contro la nostra Legge di Riforma.

Ad oggi non ci è ancora chiaro quale sia il pensiero di Fratelli d’Italia sulla Polizia Locale.Abbiamo incontrato già dal novembre 2022 a Palazzo Chigi il Capo di Gabinetto del Premier Meloni, il Ministro dell’Interno, Il Presidente del Senato, il Vice Presidente della Prima

Commissione Affari Costituzionali della Camera, il relatore di maggioranza, due dei tre sottosegretari al Ministero dell’Interno, il Presidente della Prima Commissione Affari Costituzionali del Senato e il relatore indicato.

Il Disegno di Legge depositato sarà incardinato al Senato presumibilmente domani 16 maggio 2023 e contestualmente abbiamo inoltrato nuovamente gli emendamenti al DDL n.610, al quale abbiamo dato il nostro ampio contributo già in marzo.

Gli emendamenti ricalcano chiaramente la nostra linea di pensiero sulla Polizia Locale, ampiamente conosciuta. Se voleste inviarci i Vostri suggerimenti, ci rendiamo disponibili ad analizzarli per reinoltrarli alla Prima Commissione Affari Costituzionali del Senato. Potete farlo all’indirizzo riforma@sulpl.it

 Lo stesso verrà discusso dopo aver raccolto tutti gli emendamenti e aver avviato le audizioni. Noi riteniamo sia necessaria la Delega al Governo, come concordato con le attuali forze politiche di maggioranza alla Camera dei Deputati, per accelerare la Legge di Riforma; non possiamo attendere, per l’ennesima volta, l’intera Legislatura. La Categoria è stanca e non lo merita.

Non abbiamo ben compreso questo cambio di programma. Nel disegno di Legge a nostro avviso ci sono elementi molto aleatori. Il DDL 610 su iniziativa parlamentare del Sen. Alberto Balboni (FDI) ricalca quello depositato dal Sen. Rampelli nel 2018. Da Fratelli d’Italia ci saremmo aspettati un’idea ben più ampia e partecipata con chi rappresenta oggettivamente la Polizia Locale (e non certamente i sindacati rappresentativi, oggi presenti nello scenario italiano che non rappresentano certamente la polizia Locale italiana); sulla Riforma della Polizia Locale, ci saremmo aspettati più diritti, più tutele, ci saremmo aspettati una profonda conoscenza dello status di questi Lavoratori.

Anche questa volta l’intendimento è di ascoltare tutti e questo è deleterio per la Categoria, e la storia lo insegna. Non è dato sapere cosa pensa il Legislatore della Polizia Locale. Il nostro timore è che possa essere promossa una Legge che non soddisfi affatto ciò che la Polizia Locale, giustamente, si aspetta e ne tantomeno le esigenze e le necessità dei cittadini che hanno sempre più necessità di avere una Polizia del territorio, cioè una vera Polizia di Prossimità, che si identifica solo con la Polizia Locale italiana. Siamo attenti e non preoccupati, questa è la verità.

Da parte nostra continueranno in modo trasversale e senza sosta le interlocuzioni con tutti i soggetti titolati ad operare su questa Legge, ma dopo tanti anni e tanti sacrifici, tanta sopportazione di palesi ingiustizie e di trattamenti discriminatori, pur con tutta la buona volontà, possiamo essere solo cautamente ottimisti… perché non esserlo!

Noi vogliamo una Legge di Riforma che dia veramente DIGNITA’ alla Polizia Locale e che la equipari a 360° alle altre Forze di Polizia. Non vogliamo una timida Riforma, vogliamo una Legge dirompente, che rappresenti un vero e proprio voltare pagina.

Chi ci conosce sa che non lavoriamo sotto i riflettori in cerca di visibilità. Noi vogliamo portare a casa i risultati. Come sempre facciamo da anni, vi terremo costantemente informati. Noi vi diremo sempre la verità! Vi chiediamo solo un’unica cosa, SOSTENETECI!

Un fraterno abbraccio, Mario

QUESTO 1° MAGGIO È PER ALEX…

Oggi ricorre la Festa dei Lavoratori,  ma sono sempre troppi coloro che non potranno più festeggiare o coloro che come Alex Frusti (il Collega gravemente ferito in un conflitto a fuoco per mano di un marocchino esagitato a Fara Vicentino il 24 aprile) sono costretti in un letto di ospedale, perchè rimasti gravemente feriti sul lavoro, nell’adempimento del Dovere, già del Dovere…

Perchè diciamolo, oggi per i Lavoratori sono sempre di più i Doveri che i Diritti, e gli stessi Diritti che fino a qualche tempo fa erano tali, ora sono diventati Diritti negati (anche grazie in alcuni casi alla complicità di sindacati “rappresentativi”).

Come Organizzazione Sindacale non amiamo fare concertoni o altre manifestazioni a sfondo politico-pubblicitario,  non ne abbiamo bisogno in quanto noi siamo sempre accanto ai nostri Colleghi e quando qualcuno di loro cade sul campo o viene ferito, quelle ferite è come se fossero anche in parte le nostre; è difficile da spiegare ma si percepisce che la Categoria vive ore di apprensione nell’attesa di sapere se quel Collega, in qualunque angolo d’Italia, sia finalmente fuori pericolo e che l’abbia scampata.

Tutti ci sentiamo Alex, al suo posto poteva esserci un qualsiasi altro Collega, dotato di medesimo coraggio e senso del Dovere e di abnegazione, di amore per il nostro lavoro e la nostra Divisa.

Già… quella Divisa che dai più è considerata di serie B e la Vita di chi la indossa è carne da macello che però vale sempre un pò meno delle altre; a volte si ha la sensazione che valga meno anche di quella dei malviventi, che spesso si tenta di far passare invece per “bravi ragazzi”.

In questa giornata simbolica vorremmo che il messaggio alle Istituzioni, in particolare al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, arrivasse forte e chiaro: è necessario portare avanti velocemente una giusta Legge di Riforma della Polizia Locale Italiana che la equipari anche nei Diritti e nelle tutele alle Forze di Polizia ad ordinamento statale, senza più ostruzionismi di sorta.

Abbiamo letto e apprezzato la solidarietà espressa dal Presidente Meloni e dal Min. Matteo Salvini, ma la Categoria è estenuata dalle promesse, dalle frasi di circostanza più o meno sentite; la Polizia Locale ha bisogno che alle parole seguano i fatti. La Polizia Locale ha bisogno di dignità, di riconoscimento del ruolo, di parificazione.

Certo che finchè avremo Ministri come Zangrillo (tra l’altro della Pubblica Amministrazione) che nemmeno ci annoverano tra le Forze di Polizia e Sindacati “rappresentativi” che chiedono alle Autorità locali di Pubblica Sicurezza, un tavolo di confronto per definire la linea di demarcazione tra le mansioni della Polizia Locale e quelle delle altre Forze dell’Ordine, abbiamo poco da essere fiduciosi! Tuttavia… Spes ultima dea.

In un momento storico caratterizzato da tensioni sociali, violenza, terrorismo, immigrazione senza freni, il sistema sicurezza che ormai è al collasso, stride il comportamento di certa politica che si occupa piuttosto solo di alimentare il delirio collettivo del razzismo e del ritorno del fascismo, usandoli come “armi” di distrazione di massa, sostenendo che le nostre città sono sicure e che la paura che i cittadini provano è solo percezione.  In realtà la paura è reale e serpeggia ormai anche tra le Divise, perchè lo Stato da loro pretende, ma non le tutela.

Basta giocare con la Vita degli Agenti. Le Divise non possono sopperire ai fallimenti di una politica incapace e rincorrere l’emergenza sicurezza, pagando con la propria Vita o riducendosi sul lastrico per sostenere spese legali per essersi difesi nell’adempimento del Dovere.

L’intervento in cui Alex ha avuto parte attiva, dai risvolti tragici (che potevano essere ben peggiori se il nostro Collega non fosse intervenuto in ausilio ai Colleghi dell’Arma e se il Carabiniere non avesse difeso la Vita di Alex Frusti che non poteva più difendersi perchè gravemente ferito), ha dimostrato ancora una volta, semmai fosse necessario, che sulla strada per i delinquenti non conta il colore della Divisa: i delinquenti colpiscono indistintamente tutte le Divise; per questo motivo per la Polizia Locale urge una Riforma che la parifichi alle altre Forze di Polizia nei Diritti e anche nelle tutele. Abbiamo diritto ad avere le stesse possibilità anche di poterci difendere in situazioni critiche. La Vita ha lo stesso valore e pari dignità per tutti i Lavoratori. 

Nella speranza dunque che queste parole possano giungere e sensibilizzare chi di dovere, il nostro pensiero va con il cuore ad Alex e al Collega dei Carabinieri che per aver adempiuto il loro Dovere di preservare l’incolumità dei cittadini e in parte la propria, oggi si ritrovano ad essere anche indagati per l’ennesimo *atto dovuto*.

In realtà i Colleghi dovranno trovarsi un avvocato, pagarlo di tasca propria, al fine di difendersi, dopo aver rischiato anche la Vita. È così che questo Stato tutela le Divise…

Il SULPL, nella persona del Segretario Generale, mette fin da subito i propri legali a disposizione del Collega Alex Frusti, per la tutela legale e assistenza in tutte le fasi giudiziarie.

Bisogna cambiare la normativa vigente: un servitore dello Stato deve avere un trattamento diverso, non è possibile che uno Stato che si definisca civile dia più garanzie ai delinquenti che agli Uomini e alle Donne in Divisa. Il Presidente Meloni per questo 1 Maggio ha dichiarato di voler dare un segnale ai Lavoratori; di spunti di riflessione gliene abbiamo dati, ora attendiamo azioni repentine e concrete, e in questa direzione va proprio la missiva inviata oggi alle più Alte Cariche dello Stato dal nostro Segretario Generale Mario Assirelli.

Per quel che ci riguarda questi due Colleghi rappresentano a pieno titolo i Lavoratori e sono il simbolo di questa giornata. Dovrebbero essere encomiati, anzichè indagati, ma trattasi di atto dovuto (sic est!)

di Miriam Palumbo

Dirigente Sindacale SULPL