LA MACCHINA DEL FANGO VUOLE CREARE “MOSTRI” AD OGNI COSTO…

Alla Polizia Locale Italiana

Agli organi di stampa

Lo avevamo messo in conto che la nostra presa di posizione netta al fianco dei colleghi della Polizia Locale di Milano avrebbe suscitato indignazione di una certa parte.
Giova ribadire che lo abbiamo fatto a ragion veduta perchè conosciamo molto bene gli accadimenti; certo non possiamo scendere nel merito, ma ci siamo espressi con cognizione di causa e come sempre il tempo ci darà ragione. Ribadiamo anche che siamo i primi a condannare la violenza e non ne facciamo certo una questione di genere. Non è stata perpetrata violenza alcuna da parte dei Colleghi.
Certo è che la macchina del fango non ci risparmia mai. Certi “giornalisti” perdono il sonno pur di alimentarla con titoli raccapriccianti, con lo scopo di creare dei veri e propri MOSTRI…
Il vero giornalismo è altra cosa: è ciò che riporta con oggettività gli accadimenti, e non solo una parte, con titoli ad effetto per far sembrare ciò che non è. La verità emergerà.
Qualcuno ha osservato che il Sindaco Sala dovrebbe dimettersi; Milano è una città oggettivamente alla deriva, abbandonata a se stessa e in un contesto così degradato si trovano ad operare quotidianamente le Forze di Polizia. Il Sindaco, prima di parlare di “fatto grave” commesso dagli Agenti, avrebbe dovuto accertarsi di come sono andate realmente le cose, proprio come abbiamo fatto noi. Ma per una questione ideologica, evidentemente, non ha potuto esprimersi diversamente.
Di contro abbiamo ricevuto massimo sostegno dai Colleghi, e questo è ciò che conta, poichè noi operiamo a 360 gradi per la Categoria: in tantissimi ci avete scritto per esprimere solidarietà verso i Colleghi, plauso per la nostra posizione, addirittura in tanti si sono offerti per contribuire alle spese legali che i Colleghi con ogni probabilità dovranno sostenere. Vi ringraziamo, perchè questa solidarietà, questa colleganza sono cosa preziosa, ma abbiamo già garantito ai Colleghi la tutela legale e disciplinare a priori. Apprezziamo comunque il vostro gesto, davvero.

Il Segretario Generale

Mario Assirelli

Il SULPL contesta nuovamente le dichiarazioni di Nicola Porro. Le parole hanno un peso…

Scrivo la presente, in qualità di Segretario Generale del Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale (SULPL) al fine di contestare le Sue dichiarazioni nel programma online “Zuppa di Porro”, pubblicato in data 20 maggio 2021 sul Suo profilo Facebook Nicola Porro, nei confronti degli appartenenti alla Polizia Locale.
Nel predetto intervento, avente ad oggetto la cronaca relativa all’archiviazione del procedimento a carico di Carola Rackete, Lei si rivolgeva ai suoi followers con i seguenti termini (minuto dal 14.17 al 15.00 circa) “allora io vi dico, porc* p******, che domani mattina quando mi fermano per strada con la mascherina, io, siccome penso che un diritto supremo per me sia la salute e per strada la salute è anche respirare, io mi tolgo la mascherina. E questo, voglio dire, sarebbe ben legittimo per gli stampisti. Ma, aggiungo, faccio come Carola. Se arriva un vigile urbano lo spingo contro il muro. E quando mi faranno un processo dirò che la mia libertà è superiore alla prevaricazione dello Stato, cioè della Guardia di Finanza o del vigile urbano, nell’impormi la mascherina e nell’impormi di stare al largo”.
E’ palese che il predetto intervento riveste carattere di particolare gravità considerati i numerosi followers del Suo programma online.
L’intervento si rivolge infatti ad un pubblico indiscriminato di persone che potrebbero essere indotte, sulla base delle Sue dichiarazioni, a ritenere di essere legittimate a porre in essere le condotte improprie da Lei indicate (“se arriva un vigile urbano lo spingo contro il muro”) in danno degli operatori della Polizia Locale (ovvero di qualunque appartenente alle forze dell’ordine) impegnati nei controlli per il rispetto della normativa anti Covid.
Sarebbe infatti auspicabile da parte di un giornalista con un grande seguito, come lo è Lei, che le dichiarazioni contenute negli interventi diffusi tramite social media fossero attentamente soppesate al fine di evitare atti emulativi che porrebbero in una situazione di evidente e grave pericolo gli operatori di Polizia Locale, che l’intestato Sindacato rappresenta, da parte di soggetti dotati di scarso senso critico.
Mi preme in questa sede sottolineare come nel predetto intervento siano peraltro contenute altre affermazioni di carattere diffamatorio e lesive dell’operato della Polizia Locale laddove ai suddetti operatori vengono impropriamente attribuiti asseriti atteggiamenti di prevaricazione in danno dei cittadini laddove si afferma che “la mia libertà è superiore alla prevaricazione dello Stato, cioè della Guardia di Finanza o del vigile urbano, nell’impormi la mascherina”.
Le predette affermazioni sono inaccettabili per chi, come gli operatori di Polizia Locale, si sono quotidianamente spesi ed impegnati per il contenimento della pandemia, per la coesione sociale e per la tutela dell’incolumità e libertà dei cittadini: a questo proposito preciso che ben 27 colleghi, nell’adempimento del proprio dovere, sono deceduti a causa del Covid.
Tanto premesso sono a chiedere che le dichiarazioni sopra riportate, contenute nel programma online Zuppa di Porro pubblicato il 20 maggio u.s. siano, da parte Sua, oggetto di rettifica attraverso un intervento di pari durata da pubblicare sul Suo profilo Facebook unitamente alle scuse formali a tutti gli operatori della Polizia Locale preavvertendo l’intestato Sindacato del momento di pubblicazione del post.
Distinti saluti
Mario Assirelli