LA NOSTRA RIFORMA, TRA INFORMAZIONE E DISINFORMAZIONE.


Il 16 febbraio 2024, come preannunciato, è stata depositata alla Camera dei Deputati su iniziativa del Min. Piantedosi la Delega al Governo per il riordino delle funzioni e dell’ordinamento della Polizia Locale.

https://www.camera.it/leg19/126?tab=&leg=19&idDocumento=1716&sede=&tipo=

Pur non essendoci nulla di nuovo sulla riforma, perchè questa e solo questa è la verità, le sirene del web, come ciclicamente accade, sono tornate alla carica per disinformare o strumentalizzare la parte confusa della Categoria, per finalità che nulla hanno a che fare con il bene della stessa, ma solo per meri interessi individuali o di opportunità professionale (sic!). Il testo è il medesimo depositato in Parlamento; pur tuttavia una parte della Categoria, ovvero la sinistra in Divisa… riprende a gettare fango ancor prima di iniziare l’iter legislativo. Le sirene del web, dai propri blog o profili sono iperattive nei gruppi di PL per gettare discredito, giudicare, fuorviare, creare allarmismo e per urlare che piuttosto che questa Legge di Riforma, preferisce l’abolizione della Polizia Locale! C’è chi poi, manipolato e caricato dagli “influencer della Riforma” ha attenzionato (pag. 9 e 10), decontesualizzandola, la distinzione tra “Sicurezza primaria e secondaria”. Facendo un parallelismo con il concetto di prevenzione primaria e secondaria in ambito medico e di sicurezza nei luoghi di lavoro per proteggere il bene primario della salute, quando interviene la prevenzione secondaria? Proprio nel momento in cui la prevenzione primaria fallisce e i fattori di rischio non vengono adeguatamente arginati. E leggendo quanto scritto in premessa nella Delega, il riferimento del Ministro Piantedosi al concetto di Sicurezza primaria e secondaria, se contestualizzato, non ha dato affatto un’accezione negativa verso il ruolo e le funzioni della Polizia Locale, né tantomento abbiamo letto tra le righe il presagio di qualcosa di nefasto. Il paragone ha il solo scopo di motivare e comprovare la necessità impellente di una Legge di Riforma, per far fronte al mutato contesto sociale (che sappiamo essere un colabrodo proprio perchè la sicurezza primaria non ha retto ed è evidente che non è in grado di fronteggiare da sola), per tutelare e riconoscere l’accresciuto ruolo e le evidenti competenze ampliate della Polizia Locale e quindi sancire i diritti che si devono concretizzare (es. contratto di natura pubblico), l’applicazione delle assicurazioni,  la Categoria usurante e/o gravosa, la previdenza anticipata.


Ci sono ancora Colleghi che si aspettavano l’inserimento nella Legge 121/81; mai si è ventilata questa ipotesi per la Polizi Locale.
In contrapposizione a chi usa e disinforma da sempre la Polizia Locale per mere questioni di comodo e/o di bottega, siano essi singoli influencer, O.S. che amano definirsi rappresentative della Categoria pur non essendolo affatto, o associazioni professionali, noi da sempre ci sentiamo in dovere di informare correttamente i Colleghi.

È da ottobre 2023 che attraverso i nostri comunicati abbiamo indicato a più riprese e in modo puntuale e netto il percorso legislativo della Legge di Riforma, che sarà sicuramente impervio (come è sempre stato), mettendovi in guardia anche rispetto ai detrattori esperti in dietrologia e che sono radicati in Categoria. Chi non ha informazioni dirette (pur asserendo di averle), non può inventarsele coinvolgendo i Lavoratori in riflessioni patetiche (sic!), non è giusto e non è corretto.


Noi puntiamo a un intervento di riforma e di aggiornamento in grado di rivedere in modo organico le competenze, le funzioni, i ruoli e le qualifiche del personale della Polizia Locale, nonché il trattamento economico, previdenziale e lo stato giuridico di essa.


Per fortuna una parte della Categoria non si lascia ammaliare dalle sirene del web che ciclicamente tornano alla carica (solitamente per motivazioni politiche o in vista delle rsu) per influenzare la parte che si limita a leggere e commentare i post su Facebook, non si documenta, non legge e preferisce farsi deformare ad arte, scadendo in chiacchiere da bar…. Noi, come sempre, puntiamo sui Colleghi consapevoli, obiettivi e che amano informarsi – SAPERE.

È proprio questa parte infatti che risponde ai disfattisti di aspettare il risultato finale prima di giudicare in modo negativo, consapevole del fatto che questa depositata in febbraio, come spiegato infinite volte è sostanzialmente una base da cui partire, assolutamente perfettibile. L’importante è, lo ribadiamo, andare avanti, essere sempre concretamente sul pezzo come facciamo noi, scevri da condizionamenti di ogni sorta. La Categoria non ha bisogno di consiglieri fraudolenti che alla vigilia del deposito della Delega al Governo, irresponsabilmente, preannunciano fantomatiche iniziative di mobilitazione per rivendicare la dignità della Categoria – RISPETTATE I LAVORATORI E LE LAVORATRICI DELLA POLIZIA LOCALE ITALIANA!

Certo che alla Polizia Locale deve essere data la dignità, le tutele e i riconoscimenti che merita, ma non è questo il momento di condurla al baratro con iniziative irresponsabili che hanno come unica finalità di scrollarsi la polvere di dosso, in vista della prossima campagna rsu. State pur certi che se ci dovesse essere bisogno di salire sulle barricate, lo faremo, ma a tempo debito. La nostra storia, lunga 38 anni insegna che mai ci siamo tirati indietro per difendere la Polizia Locale!

Il Segretario Nazionale all’immagine 

Miriam Palumbo

Roma, 11.03.24

Caro Presidente, il nemico non porta la Divisa…

La libertà di manifestare è sacrosanto, certo, ma sempre rispettando le regole del vivere civile e in ottemperanza degli ordini impartiti alla piazza dalla Polizia. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella definisce “fallimento” l’uso del manganello contro “ragazzi” che volevano manifestare per la pace.
Diciamolo a chiare lettere, visto che nessuno lo fa apertamente: in primis le Forze di Polizia in Italia non hanno il manganello facile, non viviamo in uno stato di Polizia come certa parte politica e certi giornalisti non perdono occasione di far credere, non sono cambiate le regole d’ingaggio della gestione dell’ordine pubblico; piuttosto è l’humus di quelle piazze che preoccupa sempre di più, poichè diventano sempre più disobbedienti verso le Forze di Polizia che rappresentano lo Stato. Certo leggere che la Polizia ha manganellato bravi ragazzi che manifestavano per la pace fa effetto, eppure i video mostrano ben altro! Tra i bravi ragazzi erano presenti anche gli arcinoti centri sociali e altri “bravi ragazzi” che inveivano contro i poliziotti chiamandoli “sbrri di m…., infami…”. Prima di pronunciarsi il Presidente avrebbe dovuto visionare tutti i video e poi, visto il ruolo da Lui ricoperto, schierarsi dalla parte dei giusti o al massimo rimanere super partes anzichè condannare, in partica, l’operato di servitori dello Stato che in quelle Piazze rischiano la Vita per tutelare l’ordine pubblico che diventa cosa sempre più ardua e ingestibile. In quelle piazze, caro Presidente, era presente anche la Polizia Locale, in assetto di ordine pubblico travestito da viabilità, ma esposta agli stessi rischi dei Colleghi. Ma questo è un particolare trascurabile, evidentemente.
Dal Ministro Piantedosi ci saremmo aspettati una presa di posizione più decisa al fianco dei suoi uomini e invece è stata molto timorata.
Le Forze di Polizia sono sempre più abbandonate a loro stesse e sempre più delegittimate a causa di una certa ideologia politica che sta minando alle fondamenta il nostro Paese. Da anni ripetiamo, e lo abbiamo fatto anche di recente in un convegno a Roma, che rotto l’argine della Polizia, bersaglio di quei “bravi ragazzi” diventeranno i cittadini. Ed ecco che il nostro Paese diventerà paragonabile a Gotham City, senza più regole. Chi come noi sta dall’altra parte della barricata in quelle piazze è consapevole che il nemico non porta la Divisa… ma questa è un’altra storia.

XXXVII CONVEGNO NAZIONALE SULPL ALL’INSEGNA DELLA LEGALITÀ.

Se dovessimo riassumere in poche parole questo XXXVII CONVEGNO NAZIONALE SULPL,  basterebbe dire: LEGALITÀ, FORMAZIONE, RIFORMA, COLLEGANZA.
È stato un Convegno speciale, emozionante, più degli altri: 14 sessioni formative, con docenti che hanno saputo tenere letteralmente incollati alla sedia centinaia di Colleghi venuti da ogni parte dello stivale e non solo, in quanto il Laboratorio di Formazione (ormai un’istituzione per i Colleghi) ha permesso di seguire le sessioni dei suoi Docenti anche da remoto.

Il giovedì sera è stato da pelle d’oca, tutto incentrato sul tema della legalità. Il SULPL È IL SINDACATO DELLA LEGALITÀ, il messaggio vogliamo che passi forte e chiaro: chiunque si adoperi e lotti per essa, troverà sempre le nostre porte spalancate. Ringraziamo per le loro testimonianze il Comandante della Polizia Locale di Palmi Dott. Francesco Managò, Uomo in Divisa che ha coraggio da vendere e che è la testimonianza vivente del ruolo centrale della Polizia Locale anche nella lotta contro ogni forma di criminalità organizzata, essendo profondamente radicata sul territorio; Katia Silva ex consigliera del Comune di Brescello che ha lottato contro la N’Drangheta; Cinzia Franchini Presidente Associazione Autotrasportatori “Ruote Libere”;

Giuseppe Costanza l’autista del Giudice Giovanni Falcone, sopravvissuto per puro caso alla strage di Capaci, che ha letteralmente catalizzato l’attenzione e commosso l’intera platea con il racconto dei suoi anni al fianco di quel grande Giudice,  fino agli ultimi istanti di Vita.
Io ho avuto la fortuna di sedergli accanto e non dimenticherò quei momenti: i suoi occhi lucidi, la voce rotta dalla commozione nel ricordare quei tragici momenti. Un’esperienza unica e indimenticabile.
Il nostro Giuseppe Bonfilio ha poi illustrato il 《Progetto scuola SULPL e Fondazione Costanza》: riteniamo che sia di vitale importanza far comprendere ai giovani,  alle future generazioni,  cosa è la mafia, come agisce e come si radica nei nostri territori.

Il sabato mattina invece abbiamo aperto con un momento molto intimo dedicato al ricordo del nostro carissimo Paolo Sarasini, che ha commosso tutta la platea;

a seguire la Tavola Rotonda sulla Riforma con interventi pregnanti dell’Europarlamentare della Lega On. Silvia Sardone, il Sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano e l’Assessore alla Sicurezza Luca Nisco, e la nostra immancabile Amica On. Simona Bordonali che con la chiarezza che la contraddistingue da sempre ha fatto il punto sullo stato dell’arte della Riforma della Polizia Locale e la relativa Legge Delega, insieme al nostro Segretario Generale Mario Assirelli: equiparazione alle Forze di Polizia ad ordinamento statale e rappresentatività dei Sindacati veramente rappresentativi della Categoria non sono più utopia.

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E per concludere in bellezza, abbiamo premiato con medaglie e menzioni d’onore circa 200 operatori di Polizia Locale per essersi distinti in azioni meritevoli nel corso del 2022 e 2023: tanti hanno salvato Vite, minori vittime di abusi e violenze; sequestrato ingenti quantitativi di droga e arrestato gli spacciamorte, oltre ai tanti interventi volti alla tutela dei cittadini e al mantenimento dell’ordine pubblico e sicurezza urbana.

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Con noi porteremo la soddisfazione di aver rinsaldato i rapporti di Colleganza tra i Colleghi di tutta Italia, la loro gioia,  la loro gratitudine per ciò che questo unico Sindacato di Categoria ha sempre fatto, continua a fare da 37 anni e non demorderà per il futuro!

Buone feste a tutti Voi dalla Segreteria SULPL!

di Miriam Palumbo

IL PIACENZA

IL FARO DI SESTO

REGGIO 2000

BERGAMONEWS

PER LA POLIZIA LOCALE SI APPLICANO SEMPRE E SOLO LE REGOLE DEL MONDO AL CONTRARIO.

SICUREZZA, TERRORISMO, ATTENTATI: IL SULPL RICHIAMA LO STATO ALLE SUE RESPONSABILITA’ SULL’ESPOSIZIONE DEI LAVORATORI DELLA POLIZIA LOCALE

Modena, 20.10.23

Abbiamo appreso che l’intenzione del Ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, è quella di chiedere al Consiglio dei Ministri di anticipare già nelle buste paga del prossimo mese il rinnovo del contratto per i dipendenti pubblici. A beneficiare dell’assegno saranno tutte le forze di sicurezza, dalla Polizia all’esercito (tranne una, la Polizia Locale): anche per loro è previsto che arrivi il maxi-assegno, in attesa di rinnovare il prossimo anno il contratto di lavoro. Per i dipendenti pubblici (intendendo per essi tutte le categorie ricomprese nell’ art.3 della Legge 165/2001-Personale in regime dì diritto pubblico), l’Esecutivo ha stanziato 7,3 miliardi di euro, di cui cinque sono destinati agli aumenti del comparto statale, dai professori ai dipendenti dei ministeri fino a quelli dell’Inps e delle Agenzie fiscali. In questa cifra rientrano anche le risorse destinate ad aumentare gli stipendi delle forze di polizia. Ma, lo sappiamo, per la Polizia Locale si applicano sempre e solo le regole del mondo al contrario: infatti, non abbiamo diritto all’anticipo in busta paga del rinnovo contrattuale, ma siamo stati subito nuovamente arruolati nei presidi sul territorio volti al monitoraggio dell’allerta terrorismo! Il Ministro dell’Interno Piantedosi ha quantificato in Italia 28mila obiettivi sensibili, di cui 205 israeliani. Ha dato specifiche direttive per l’intensificazione di ogni raccordo informativo tra le forze di polizia e le agenzie di intelligence, al fine di monitorare l’evoluzione del conflitto e i suoi possibili riflessi sui flussi migratori, sugli ingressi e sulle presenze nel territorio nazionale, dai quali ovviamente la Polizia Locale non avendo accesso allo sdi e alle varie banche dati è esclusa. Sostiene che non risultano evidenze concrete e immediate di rischio terroristico per quanto riguarda l’Italia, tuttavia la situazione è tale da richiedere un elevatissimo livello di attenzione, in quanto la minaccia terroristica si presenta spesso in maniera impalpabile, fluida e non sempre definibile a priori. Di fronte alla minaccia fluida e allo spettro del terrorista solitario, la Cenerentola delle Forze di Polizia torna sempre utile nel presidiare gli obiettivi sensibili senza accesso alle banche dati, senza adeguata formazione, senza i medesimi strumenti di autotutela, senza le stesse tutele economiche e giuridico-previdenziali della Polizia ad ordinamento nazionale del padre STATO. Questo Governo ha il dovere etico-morale di portare a termine in tempi ultra rapidi la nostra Legge di Riforma la quale dovrà essere reale e senza differenze tra Lavoratore e Lavoratore, indipendentemente da dove opera, da nord a sud isole comprese. Non possiamo accettare che la nostra Polizia di Prossimità, figliastra dello Stato, venga data in pasto ai lupi...

Il Segretario e Responsabile all’Immagine e alla Formazione Miriam Palumbo

Dal nostro sito

IL PENSIERO DEL S.U.L.P.L. IN MERITO AL LIBRO DEL GENERALE VANNACCI “IL MONDO AL CONTRARIO”

IL PENSIERO DEL S.U.L.P.L. – SINDACATO UNITARIO LAVORATORI POLIZIA LOCALE – SUL LIBRO DEL GENERALE VANNACCI “IL MONDO AL CONTRARIO”.

Libertà di pensiero, di espressione, di stampa, ad oggi dovrebbero ancora essere diritti Costituzionalmente garantiti, come sancito dall’art. 21 della Costituzione.
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione….E SE NON LO SAPPIAMO NOI!
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure, nemmeno dal Presidente della Repubblica anche se indirettamente (Art.21 Costituzione).
A prescindere dalla condivisione o meno dei contenuti espressi dal Generale Vannacci, non possiamo esimerci dall’esprimere il nostro punto di vista; dovrebbe esserci consentito visto che viviamo in un Paese libero.
Per gli appartenenti alle Forze Armate le suddette libertà trovano il limite, secondo la Corte Costituzionale, nel fatto che devono armonizzarsi con i fini istituzionali delle F.A. stesse.
Tuttavia riteniamo che le verifiche debbano essere fatte nelle opportune sedi, in concreto e non in astratto. Purtroppo invece abbiamo assistito alla solita gogna mediatica e alle strumentalizzazioni politiche di sempre ovvero le solite.
La “Libertà di manifestazione del pensiero” per i militari è contemplata dall’articolo 1472, in vigore dal 27 marzo 2012, che così recita:

  1. I militari possono liberamente pubblicare i loro scritti, tenere pubbliche conferenze e comunque manifestare pubblicamente il proprio pensiero, salvo che si tratti di argomenti a carattere riservato di interesse militare o di servizio, per i quali deve essere ottenuta l’autorizzazione.
  2. Essi possono, inoltre, trattenere presso di sé, nei luoghi di servizio, qualsiasi libro, giornale o altra pubblicazione periodica.
  3. Nei casi previsti dal presente articolo resta fermo il divieto di propaganda politica.

Un libro deve essere letto nella sua interezza, non estrapolando frasi strappate dal loro contesto e date in pasto a certa stampa per creare a tutti i costi un nuovo mostro ovvero tentare di manipolare l’opinione pubblica, che tra l’altro prima della pubblicazione era da tutti considerato un eroe, giustamente. Ad ogni buon conto nel libro del Generale Vannacci non pare esserci traccia di argomenti riservati di interesse militare o di propaganda politica.
Probabilmente, “Il Mondo al contrario” in cui effettivamente viviamo ha urtato la sensibilità del “politicamente corretto”.
Come Sindacato di Polizia Locale siamo sempre dalla parte di chi difende e lotta per la difesa delle proprie idee e dell’altrui Libertà. Non è democratico inneggiare alle sue dimissioni per il solo fatto di aver espresso il proprio pensiero.
Auspichiamo che dal punto di vista disciplinare il Generale non diventi la vittima sacrificale del sistema.
Il Segretario Generale
Mario Assirelli

LA SOLITUDINE DELLE DIVISE

Riceviamo e pubblichiamo da un Agente di Polizia Locale, in risposta alla Sen. Ilaria Cucchi (lettera firmata).

La storia si ripete: nel 2018-2019 “un carabiniere qualunque” si sarebbe scagliato contro la Sen. Cucchi; oggi un “poliziotto qualunque” anonimo e privo del coraggio di metterci la faccia avrebbe (perché il condizionale è d’obbligo, visti i precedenti copioni) scritto alla medesima Senatrice per dire in sostanza che i Colleghi della Polizia Locale di Milano sono delle bestie e che chi come noi li ha difesi a ragion veduta sin dalla prima ora, sono dei mostri!

Queste considerazioni sono tipiche chiacchiere da bar che mai potrebbero essere state proferite da un poliziotto dello Stato che opera quotidianamente sulla strada o che addirittura oggi è un addestratore di colleghi e che vive sulla sua pelle quel senso di impotenza che ormai pervade tutti i Lavoratori che operano su quella strada dove ogni giorno, se riesci a tornare dai tuoi affetti sano e salvo, è un giorno fortunato.

Da Poliziotto della Locale (e ho il coraggio di metterci la faccia), non mi riconosco affatto in quella invettiva che è carta straccia; nessuno di noi è razzista, sessista, violento o chissà cos’altro, anzi crediamo nell’uomo e in quello che rappresenta con i suoi pregi e/o difetti, certo.

Siamo Donne e Uomini che anziché voltarci dall’altra parte, facciamo tutto quello che è nelle nostre possibilità, e forse più, per mantenere la coesione ed equità sul territorio in prossimità e proteggere i Cittadini inermi e impauriti da un contesto pubblico che oggettivamente preoccupa chiunque con una tensione sociale che si è alzata notevolmente, anche per colpa di questa politica garantista che ha governato negli ultimi decenni la nostra Italia.

L’istruttore dovrebbe sapere in quale stato di tensione ed esasperazione le donne e gli uomini della Polizia anche Locale sono costretti ad operare nelle nostre città sempre più problematiche, senza contare sul fatto che tutti i nostri interventi vengono analizzati attentamente dalla politica locale e nazionale nonché dalla Magistratura e dai nostri Comandi e che, per aumentare l’audience, saranno pubblicati dai media solo i pezzi ritenuti funzionali a ciò, che quindi la gogna mediatica è sempre dietro l’angolo e quest’ultima inevitabilmente finisce con il coinvolgimento anche delle famiglie degli operatori dedicati alla sicurezza del territorio; per converso siamo tutti pronti, però, a porgere le più sentite condoglianze quando apprendiamo dei suicidi di Poliziotti con l’arma d’ordinanza.

Se quel trans avesse davvero ricevuto una manganellata, il giorno successivo non avrebbe potuto rilasciare interviste, non ne sarebbe stato in grado. Era un soggetto potenzialmente pericoloso, visto tutto quello che aveva fatto prima della ripresa di quei pochi istanti di video. I Colleghi non avevano bodycam, non avevano taser pistola ad impulsi elettrici NON voluta dal Sindaco Sala: ecco allora che la loro difesa è stata graduale, in proporzione al rischio potenziale, a quello oggettivo, alla forza impressa nel colpire (praticamente nulla) come ci insegnano nei corsi dedicati organizzati dalle scuole di Polizia Locale o dalle OO.SS. di Categoria.

La Sen. Cucchi a parole si discosta dall’odioso “partito dell’antipolizia” e definisce la sua crociata una “battaglia di civiltà”. La società è alla deriva anche grazie a queste “battaglie di civiltà ” che hanno abbattuto le Forze di Polizia; rotto quell’argine di legalità e a rimanere in balia dei criminali saranno gli onesti cittadini.

Noi non siamo mostri e i colleghi non sono bestie.

Nella lettera il presunto collega afferma, a proposito di razzismo “ quello che non insegniamo mai infatti nella scuola è il rispetto per il diverso, l’accoglienza per gli ultimi e cosa sia il razzismo”, dovrebbe fare mea culpa, proprio in virtù della sua funzione; ed ancora la donna trans, che si esponeva nuda davanti ad una scuola, secondo la sua teoria era da considerarsi una debole, una forte,  una dolce o una potente, perché secondo il suo insegnamento il comportamento dei poliziotti deve adeguarsi a seconda di chi delinque, facendo un’analisi psicologica nell’immediatezza dell’evento …..mah!

Nella società dove tutto viene strumentalizzato ad arte dal partito dell’antipolizia, la normalità è consentire a Bruna diventare una star e ridurre sul lastrico i nostri Colleghi che nulla hanno fatto, se non il loro Dovere, cercando di preservare quei bambini da scene deplorevoli e salvarsi dagli sputi morsi infetti e potenzialmente mortali, nonché dai calci del trans.

Alla senatrice chiediamo di impegnarsi con la stessa solerzia ad appoggiare una legge di riforma della Polizia Locale Italiana che è senza tutele, con contratto privatistico, con un sistema previdenziale da impiegati comunali, mentre in realtà svolge le stesse funzioni delle altre forze di Polizia Statali.

Siamo noi a difendere i nostri Colleghi, anche da chi li considera impreparati e dai veri mostri…

M.A.

LA MACCHINA DEL FANGO VUOLE CREARE “MOSTRI” AD OGNI COSTO…

Alla Polizia Locale Italiana

Agli organi di stampa

Lo avevamo messo in conto che la nostra presa di posizione netta al fianco dei colleghi della Polizia Locale di Milano avrebbe suscitato indignazione di una certa parte.
Giova ribadire che lo abbiamo fatto a ragion veduta perchè conosciamo molto bene gli accadimenti; certo non possiamo scendere nel merito, ma ci siamo espressi con cognizione di causa e come sempre il tempo ci darà ragione. Ribadiamo anche che siamo i primi a condannare la violenza e non ne facciamo certo una questione di genere. Non è stata perpetrata violenza alcuna da parte dei Colleghi.
Certo è che la macchina del fango non ci risparmia mai. Certi “giornalisti” perdono il sonno pur di alimentarla con titoli raccapriccianti, con lo scopo di creare dei veri e propri MOSTRI…
Il vero giornalismo è altra cosa: è ciò che riporta con oggettività gli accadimenti, e non solo una parte, con titoli ad effetto per far sembrare ciò che non è. La verità emergerà.
Qualcuno ha osservato che il Sindaco Sala dovrebbe dimettersi; Milano è una città oggettivamente alla deriva, abbandonata a se stessa e in un contesto così degradato si trovano ad operare quotidianamente le Forze di Polizia. Il Sindaco, prima di parlare di “fatto grave” commesso dagli Agenti, avrebbe dovuto accertarsi di come sono andate realmente le cose, proprio come abbiamo fatto noi. Ma per una questione ideologica, evidentemente, non ha potuto esprimersi diversamente.
Di contro abbiamo ricevuto massimo sostegno dai Colleghi, e questo è ciò che conta, poichè noi operiamo a 360 gradi per la Categoria: in tantissimi ci avete scritto per esprimere solidarietà verso i Colleghi, plauso per la nostra posizione, addirittura in tanti si sono offerti per contribuire alle spese legali che i Colleghi con ogni probabilità dovranno sostenere. Vi ringraziamo, perchè questa solidarietà, questa colleganza sono cosa preziosa, ma abbiamo già garantito ai Colleghi la tutela legale e disciplinare a priori. Apprezziamo comunque il vostro gesto, davvero.

Il Segretario Generale

Mario Assirelli

Non vogliamo una timida Riforma, vogliamo una Legge dirompente!

Questo Sindacato di Categoria ha una storia lunga 37 anni, noi siamo la memoria storica di questa Riforma. Da almeno 20 anni lavoriamo sulle modifiche del riconoscimento dei Diritti e delle tutele dei Lavoratori della Polizia Locale, ma purtroppo siamo ancora qui, perché nonostante tutti i naufragi, ci vogliamo credere ancora una volta. Lo dobbiamo alla Categoria (quella che crede nella necessità del riconoscimento del ruolo già in essere, ma che le Istituzioni, oltre ai media nazionali, sono le uniche a non volerlo concretizzare) e lo dobbiamo al nostro Sindacato.

Negli anni, con indosso la nostra tuta da lavoro siamo andati anche al Ministero dell’Interno, a trattare con orgoglio per ottenere questo risultato; abbiamo raccolto 600 mila firme per promuovere la Legge anche di iniziativa popolare; senza dimenticare le decine di scioperi, compreso quella della fame, presidi, manifestazioni, cortei, sit-in davanti alle Prefetture, alle Regioni e non per ultimo quello a Bari, davanti alla sede del Presidente di Anci. Siamo volati più volte a Bruxelles a seguito di petizione n.0624/2017 per trattare con la Commissione Europea le problematiche della Polizia Locale. In quella sede è stata rilevata la mancata equiparazione alle altre Forze di Polizia, la violazione del codice etico europeo e contestualmente la medesima Commissione ha scritto per ben due volte, sollecitando, il Governo e il Ministero dell’Interno alla risoluzione della questione de quo. Ci siamo scontrati sempre duramente con chi l’ha ostacolata, in primis, come sapete, i burocrati del Ministero dell’Interno; abbiamo collaborato con tutte le forze politiche in campo, con tutti i relatori di volta in volta incaricati, pur di raggiungere l’obiettivo.

Nell’ultima Legislatura con l’On. Sibilia che ha promosso audizioni allargate anche a chi di Polizia Locale non sa nulla, o che rappresenta solo se stesso, abbiamo sinceramente assistito al caos totale; il fondo è stato toccato quando in audizione ha voluto interpellare anche i sindacati della Polizia di Stato, notoriamente contro la nostra Legge di Riforma.

Ad oggi non ci è ancora chiaro quale sia il pensiero di Fratelli d’Italia sulla Polizia Locale.Abbiamo incontrato già dal novembre 2022 a Palazzo Chigi il Capo di Gabinetto del Premier Meloni, il Ministro dell’Interno, Il Presidente del Senato, il Vice Presidente della Prima

Commissione Affari Costituzionali della Camera, il relatore di maggioranza, due dei tre sottosegretari al Ministero dell’Interno, il Presidente della Prima Commissione Affari Costituzionali del Senato e il relatore indicato.

Il Disegno di Legge depositato sarà incardinato al Senato presumibilmente domani 16 maggio 2023 e contestualmente abbiamo inoltrato nuovamente gli emendamenti al DDL n.610, al quale abbiamo dato il nostro ampio contributo già in marzo.

Gli emendamenti ricalcano chiaramente la nostra linea di pensiero sulla Polizia Locale, ampiamente conosciuta. Se voleste inviarci i Vostri suggerimenti, ci rendiamo disponibili ad analizzarli per reinoltrarli alla Prima Commissione Affari Costituzionali del Senato. Potete farlo all’indirizzo riforma@sulpl.it

 Lo stesso verrà discusso dopo aver raccolto tutti gli emendamenti e aver avviato le audizioni. Noi riteniamo sia necessaria la Delega al Governo, come concordato con le attuali forze politiche di maggioranza alla Camera dei Deputati, per accelerare la Legge di Riforma; non possiamo attendere, per l’ennesima volta, l’intera Legislatura. La Categoria è stanca e non lo merita.

Non abbiamo ben compreso questo cambio di programma. Nel disegno di Legge a nostro avviso ci sono elementi molto aleatori. Il DDL 610 su iniziativa parlamentare del Sen. Alberto Balboni (FDI) ricalca quello depositato dal Sen. Rampelli nel 2018. Da Fratelli d’Italia ci saremmo aspettati un’idea ben più ampia e partecipata con chi rappresenta oggettivamente la Polizia Locale (e non certamente i sindacati rappresentativi, oggi presenti nello scenario italiano che non rappresentano certamente la polizia Locale italiana); sulla Riforma della Polizia Locale, ci saremmo aspettati più diritti, più tutele, ci saremmo aspettati una profonda conoscenza dello status di questi Lavoratori.

Anche questa volta l’intendimento è di ascoltare tutti e questo è deleterio per la Categoria, e la storia lo insegna. Non è dato sapere cosa pensa il Legislatore della Polizia Locale. Il nostro timore è che possa essere promossa una Legge che non soddisfi affatto ciò che la Polizia Locale, giustamente, si aspetta e ne tantomeno le esigenze e le necessità dei cittadini che hanno sempre più necessità di avere una Polizia del territorio, cioè una vera Polizia di Prossimità, che si identifica solo con la Polizia Locale italiana. Siamo attenti e non preoccupati, questa è la verità.

Da parte nostra continueranno in modo trasversale e senza sosta le interlocuzioni con tutti i soggetti titolati ad operare su questa Legge, ma dopo tanti anni e tanti sacrifici, tanta sopportazione di palesi ingiustizie e di trattamenti discriminatori, pur con tutta la buona volontà, possiamo essere solo cautamente ottimisti… perché non esserlo!

Noi vogliamo una Legge di Riforma che dia veramente DIGNITA’ alla Polizia Locale e che la equipari a 360° alle altre Forze di Polizia. Non vogliamo una timida Riforma, vogliamo una Legge dirompente, che rappresenti un vero e proprio voltare pagina.

Chi ci conosce sa che non lavoriamo sotto i riflettori in cerca di visibilità. Noi vogliamo portare a casa i risultati. Come sempre facciamo da anni, vi terremo costantemente informati. Noi vi diremo sempre la verità! Vi chiediamo solo un’unica cosa, SOSTENETECI!

Un fraterno abbraccio, Mario

QUESTO 1° MAGGIO È PER ALEX…

Oggi ricorre la Festa dei Lavoratori,  ma sono sempre troppi coloro che non potranno più festeggiare o coloro che come Alex Frusti (il Collega gravemente ferito in un conflitto a fuoco per mano di un marocchino esagitato a Fara Vicentino il 24 aprile) sono costretti in un letto di ospedale, perchè rimasti gravemente feriti sul lavoro, nell’adempimento del Dovere, già del Dovere…

Perchè diciamolo, oggi per i Lavoratori sono sempre di più i Doveri che i Diritti, e gli stessi Diritti che fino a qualche tempo fa erano tali, ora sono diventati Diritti negati (anche grazie in alcuni casi alla complicità di sindacati “rappresentativi”).

Come Organizzazione Sindacale non amiamo fare concertoni o altre manifestazioni a sfondo politico-pubblicitario,  non ne abbiamo bisogno in quanto noi siamo sempre accanto ai nostri Colleghi e quando qualcuno di loro cade sul campo o viene ferito, quelle ferite è come se fossero anche in parte le nostre; è difficile da spiegare ma si percepisce che la Categoria vive ore di apprensione nell’attesa di sapere se quel Collega, in qualunque angolo d’Italia, sia finalmente fuori pericolo e che l’abbia scampata.

Tutti ci sentiamo Alex, al suo posto poteva esserci un qualsiasi altro Collega, dotato di medesimo coraggio e senso del Dovere e di abnegazione, di amore per il nostro lavoro e la nostra Divisa.

Già… quella Divisa che dai più è considerata di serie B e la Vita di chi la indossa è carne da macello che però vale sempre un pò meno delle altre; a volte si ha la sensazione che valga meno anche di quella dei malviventi, che spesso si tenta di far passare invece per “bravi ragazzi”.

In questa giornata simbolica vorremmo che il messaggio alle Istituzioni, in particolare al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, arrivasse forte e chiaro: è necessario portare avanti velocemente una giusta Legge di Riforma della Polizia Locale Italiana che la equipari anche nei Diritti e nelle tutele alle Forze di Polizia ad ordinamento statale, senza più ostruzionismi di sorta.

Abbiamo letto e apprezzato la solidarietà espressa dal Presidente Meloni e dal Min. Matteo Salvini, ma la Categoria è estenuata dalle promesse, dalle frasi di circostanza più o meno sentite; la Polizia Locale ha bisogno che alle parole seguano i fatti. La Polizia Locale ha bisogno di dignità, di riconoscimento del ruolo, di parificazione.

Certo che finchè avremo Ministri come Zangrillo (tra l’altro della Pubblica Amministrazione) che nemmeno ci annoverano tra le Forze di Polizia e Sindacati “rappresentativi” che chiedono alle Autorità locali di Pubblica Sicurezza, un tavolo di confronto per definire la linea di demarcazione tra le mansioni della Polizia Locale e quelle delle altre Forze dell’Ordine, abbiamo poco da essere fiduciosi! Tuttavia… Spes ultima dea.

In un momento storico caratterizzato da tensioni sociali, violenza, terrorismo, immigrazione senza freni, il sistema sicurezza che ormai è al collasso, stride il comportamento di certa politica che si occupa piuttosto solo di alimentare il delirio collettivo del razzismo e del ritorno del fascismo, usandoli come “armi” di distrazione di massa, sostenendo che le nostre città sono sicure e che la paura che i cittadini provano è solo percezione.  In realtà la paura è reale e serpeggia ormai anche tra le Divise, perchè lo Stato da loro pretende, ma non le tutela.

Basta giocare con la Vita degli Agenti. Le Divise non possono sopperire ai fallimenti di una politica incapace e rincorrere l’emergenza sicurezza, pagando con la propria Vita o riducendosi sul lastrico per sostenere spese legali per essersi difesi nell’adempimento del Dovere.

L’intervento in cui Alex ha avuto parte attiva, dai risvolti tragici (che potevano essere ben peggiori se il nostro Collega non fosse intervenuto in ausilio ai Colleghi dell’Arma e se il Carabiniere non avesse difeso la Vita di Alex Frusti che non poteva più difendersi perchè gravemente ferito), ha dimostrato ancora una volta, semmai fosse necessario, che sulla strada per i delinquenti non conta il colore della Divisa: i delinquenti colpiscono indistintamente tutte le Divise; per questo motivo per la Polizia Locale urge una Riforma che la parifichi alle altre Forze di Polizia nei Diritti e anche nelle tutele. Abbiamo diritto ad avere le stesse possibilità anche di poterci difendere in situazioni critiche. La Vita ha lo stesso valore e pari dignità per tutti i Lavoratori. 

Nella speranza dunque che queste parole possano giungere e sensibilizzare chi di dovere, il nostro pensiero va con il cuore ad Alex e al Collega dei Carabinieri che per aver adempiuto il loro Dovere di preservare l’incolumità dei cittadini e in parte la propria, oggi si ritrovano ad essere anche indagati per l’ennesimo *atto dovuto*.

In realtà i Colleghi dovranno trovarsi un avvocato, pagarlo di tasca propria, al fine di difendersi, dopo aver rischiato anche la Vita. È così che questo Stato tutela le Divise…

Il SULPL, nella persona del Segretario Generale, mette fin da subito i propri legali a disposizione del Collega Alex Frusti, per la tutela legale e assistenza in tutte le fasi giudiziarie.

Bisogna cambiare la normativa vigente: un servitore dello Stato deve avere un trattamento diverso, non è possibile che uno Stato che si definisca civile dia più garanzie ai delinquenti che agli Uomini e alle Donne in Divisa. Il Presidente Meloni per questo 1 Maggio ha dichiarato di voler dare un segnale ai Lavoratori; di spunti di riflessione gliene abbiamo dati, ora attendiamo azioni repentine e concrete, e in questa direzione va proprio la missiva inviata oggi alle più Alte Cariche dello Stato dal nostro Segretario Generale Mario Assirelli.

Per quel che ci riguarda questi due Colleghi rappresentano a pieno titolo i Lavoratori e sono il simbolo di questa giornata. Dovrebbero essere encomiati, anzichè indagati, ma trattasi di atto dovuto (sic est!)

di Miriam Palumbo

Dirigente Sindacale SULPL

IL SULPL CHIEDE AL MINISTRO DELL’INTERNO CHIARIMENTI SULLE ULTIME OPERAZIONI EFFETTUATE TRA LE FORZE DI POLIZIA AD ORDINAMENTO NAZIONALE E LOCALE.

Il SULPL scrive, dopo i diversi incontri/Confronti avuti, al Ministro dell’Interno per le ulteriori richieste pervenute di interventi sulla sicurezza e per il controllo del territorio che si inoltrano alle polizie locali in particolare di Roma, Milano e Napoli ma che si potranno estendere anche in tante altre province per ulteriori periodi di tempo. La Polizia Locale non si è mai sottratta anche alle richieste dello Stato per arginare le esondazioni di insicurezza, inciviltà e di delinquenza le quali hanno prodotto una altissima tensione sociale da questo segretario ampiamente denunciato da diversi anni e in ogni luogo anche governativo e non si asterrà certamente oggi. Ora come avevamo già detto al Governo prima di “elargire” nuove incombenze è doveroso che l’Esecutivo ponga in atto IMMEDITAMENTE la riforma della Categoria affinché, oltre all’attività posta in essere quotidianamente dalla Polizia Locale, dia definitivamente i giusti riconoscimenti ai diritti, alle tutele e alle assicurazioni a questi Lavoratori. Ad Anci chiediamo un urgente incontro per trattare della questione in quanto NON abbiamo sufficienti Operatori per rispondere a tutte le chiamate della Comunità per le politiche scellerate di mancate assunzioni in questo comparto che è ancora privatizzato (sic!) ed ha subito tagli da parte di TUTTI i Governi che si sono susseguiti in questi anni. Ora i miracoli non si fanno, massima disponibilità ad operare per l’interesse complessivo ma con gli strumenti necessari e con il nuovo personale per rispondere al meglio alle richieste della popolazione. Dobbiamo però rilevare che la Legge 65/86 all’art.5 comma 4° dispone:… Nell’esercizio delle  funzioni  di  agente  e  di  ufficiale  di polizia giudiziaria e di agente di pubblica sicurezza,  il  personale di  cui  sopra,   messo   a   disposizione   dal   Sindaco,   dipende operativamente dalla competente Autorità Giudiziaria o  di  Pubblica Sicurezza nel rispetto di eventuali intese fra le dette  Autorità  e il Sindaco…..” pertanto le autorità di pubblica sicurezza delle città di Roma, Milano e Napoli, città dove il contenuto della direttiva, per adesso, è stato messo in atto fino al 17 u.s., sono i Prefetti, da cui dipendono operativamente gli operatori di Polizia Locale in possesso della qualità di agente di P.S., che in attuazione della direttiva suddetta, gli operatori di Polizia Locale, hanno gli stessi rischi, le stesse competenze, le stesse qualifiche degli operatori di Polizia ad ordinamento statuale, ma purtroppo non hanno le stese tutele, poiché incardinati in un contratto privatistico che li equipara a tutti gli altri dipendenti comunali. Nella direttiva si legge inoltre:….”Nell’ambito di un disegno condiviso in materia di sicurezza urbana, in sede di Comitato potrà essere acquisita la disponibilità dei Sindaci a favorire un ulteriore coinvolgimento delle Polizie Locali relativamente agli ambiti di competenza.” Il SULPL si domanda quali siano gli ambiti di competenza, saranno quelli territoriali, diversamente gli ambiti di competenza delle Polizie Locali sono i medesimi di quelli delle altre forze di Polizia Statali e funzionali al mantenimento della sicurezza anche urbana e dell’Ordine Pubblico e per lo svolgimento anche gli operatori di Polizia Locale dovranno essere destinatari dell’indennità di O.P.

Mario Assirelli

Modena, 20.03.2023

ANSA